TORINO – Dopo giorni di attesa arriva l’Opa difensiva su Atlantia. A lanciarla è la famiglia Benetton insieme al fondo Usa Blackstone, avvalendosi di un soggetto ad hoc per fare quadrato intorno alla società delle infrastrutture che aveva ricevuto le attenzioni del fondo Global Infrastructure Partners insieme al gruppo Brookfield Asset Management e al big delle costruzioni spagnolo Acs, capeggiato da Florentino Perez, socio di Atlantia nel gruppo spagnolo di autostrade Abertis. Il prezzo fissato per l’acquisizione è 23 euro per azione, più un dividendo di 0,74 euro, per un contro valore, nel caso di adesione da parte di tutti i soci di Atlantia, di 12,7 miliardi di euro. Il titolo ha chiuso a Piazza affari con +4,29% a 22,83 euro vicino al prezzo dell’offerta?.
In questo caso l’offerente è la società Schemaquarantatrè, una bidco il cui capitale sociale è detenuto interamente dalla holdco Schemaquarantadue, controllata per il 65% da Sintonia, subholding che fa capo alla holding Edizione della famiglia Benetton, e partecipata da Blackstone al 35%, attraverso due società lussemburghesi in accomandita: BIP-V Hogan che attualmente detiene il 5,25% e BIP Hogan che ha il 29,75%. La ratio dell’offerta – viene precisato – è quella di perseguire l’acquisizione di tutte le azioni in circolazione e, conseguentemente, il delisting, con la revoca della quotazione delle azioni dall’Euronext Milan.
“L’operazione annunciata oggi – spiega il presidente di Edizione (che controlla il 33,10% di Atlantia), Alessandro Benetton – rappresenta un momento fondamentale nella storia di Edizione. Come più volte ribadito, il nostro investimento in Atlantia ha natura strategica ed è una nostra ferma volontà continuare a concorrere allo sviluppo sostenibile della società, mantenendone il radicamento italiano e valorizzando l’attuale disegno industriale”. In Blackstone, fa sapere, “abbiamo trovato non solo un co-investitore di grande prestigio e solidità, ma anche un partner dichiaratamente di lungo periodo, con visione internazionale”. Il fondo Usa, dal canto suo, tramite Andrea Valeri, chairman di Blackstone Italia, evidenzia di credere “nella forza dell’economia italiana e nella sua resilienza, nella crescita e nelle nuove opportunità che si scorgono nel futuro del Paese”. L’Opa in questione è “un’opportunità aperta anche ad altri investitori di Atlantia, nella convinzione che un’Atlantia forte, aperta all’estero ma con una chiara identità italiana, protagonista dello sviluppo di una mobilità sempre più sostenibile, sia una ricchezza da preservare e sostenere”, rimarca Benetton.
In questo contesto si inserisce anche Fondazione Crt (con una partecipazione del 4,54% in Atlantia) che, in virtù di un accordo con i due partner, si impegna a portare in adesione all’offerta 6.251.446 azioni di Atlantia, pari allo 0,76% del capitale sociale, entro 5 giorni lavorativi dall’inizio del periodo di adesione, e, in caso di esito positivo dell’offerta, reinvestire tutti i proventi derivanti dalla vendita di tali azioni per sottoscrivere azioni di Holdco alle stesse condizioni degli investitori Blackstone. Inoltre, le società costituite ad hoc hanno concesso Fondazione Cassa di Risparmio di Torino il diritto, esercitabile fino al 22 aprile di quest’anno, di estendere l’impegno di adesione ad altre 31.215.963 azioni, il 3,78% del capitale sociale di Atlantia, con facoltà di reinvestire in tutto o in parte i proventi per sottoscrivere azioni di HoldCo alle stesse condizioni degli investitori Blackstone.
LaPresse