MILANO – Revocare la concessione autostradale ad Atlantia non punirebbe soltanto la famiglia Benetton, ma tutti i soci e gli investitori, risparmiatori italiani e fondi istituzionali ed esteri, che hanno messo soldi nella holding. Lo scrive l’ex a.d. di Atlantia e Autostrade per l’Italia, Vito Gamberale, in un intervento sul Corriere della Sera. Gamberale sostiene che la revoca eventuale finirebbe col “punire sommariamente” la famiglia trevigiana ma non solo, “significherebbe punire tutti gli altri azionisti di Atlantia, che come quote sono circa 3 volte i Benetton”.
E l’altro azionariato, prosegue Gamberale, “comprende il mercato, ossia i risparmiatori, i cittadini; ma anche investitori istituzionali come Crt; investitori istituzionali resteri che hanno investito nel nostro Paese e che è auspicabile continuino a crederci”. Il top manager evidenzia che “le aziende sono perimetri di rischio. I manager sono pagati bene dagli azionisti per gestire i rischi e accollarseli. Non significa strumentale presa di distanza degli azionisti. Significa che le responsabilità fanno capo a chi vive l’azienda nella sua quotidianità ordinaria e straordinaria”. Gamberale si chiede: “Perché allora un giustizia di piazza deve precedere una giustizia competente?”.
(LaPresse)