Atlantia, giovedì nero in Borsa: bruciati altri 4 miliardi

Milano, 16 ago. (LaPresse) – A due giorni dal crollo del Ponte Morandi, Atlantia continua a bruciare valore, con la capitalizzazione della società che scende a 15,2 miliardi di euro. Dal cedimento del viadotto ligure, ad andare in fumo sono stati oltre cinque miliardi, di cui quattro solo nella seduta odierna, aperta dal titolo prima senza riuscire a fare prezzo e quindi con una prima fase di calo intorno al 25% sotto i 18 euro. Un tentativo di recupero ha fatto seguito alla notizia pubblicata sul sito di Bloomberg. Questo citando un funzionario del ministero dei Trasporti ha segnalato come la revoca della concessione paventata dal governo nei confronti della società potrebbe limitarsi solo all’area dove è avvenuto il disastro. Ma in una giornata caratterizzata ancora una volta dalle bordate dei vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il titolo non è riuscito a limitare i danni, andando infine a chiudere su un rosso del 22,26% a 18,30 euro. Questo nonostante i comunicati diffusi dalla stessa Atlantia, che ha sottolineato come l’annuncio relativo alla concessione è stato effettuato “in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”. Inoltre dal suo primo azionista, la holding Edizione che fa capo alla famiglia Benetton. Intenzionata a fare “tutto ciò che è in suo potere per favorire l’accertamento della verità e delle responsabilità dell’accaduto”.

dunque

Se gli esperti interpellati questi giorni dai media hanno evidenziato come una revoca della concessione presenti tempistiche lunghe e teoricamente anche costi elevati per lo Stato. La pressione su Atlantia ha intanto spinto verso il basso anche il titolo di Acs. La società spagnola con cui nei mesi scorsa si è alleata per assumere il controllo di Abertis. Questo dopo un lungo braccio di fatto fatto di offerte e controfferte. A Madrid, il titolo Acs ha perso oggi l’1,97% scendendo a 34,75 euro. A risentire del clima che circonda il comparto sono poi anche gli altri titoli legati alle autostrade e alla loro gestione a pedaggio. La seduta di Piazza Affari ha visto Sias e Astm, entrambe facenti parte del gruppo Gavio. Queste hanno chiuso gli scambi rispettivamente in arretramento del 7,30% a 12,19 euro e del 10,50% a 17,90 euro. Mentre è del 2,96% l’arretramento di Austostrade Meridionali, esercente concessionario di Autostrade per l’Italia per la gestione del tratto Napoli-Salerno della A3.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome