Il primo scontro all’interno del neonato governo Conte bis si consuma su Atlantia. Posizioni diametralmente opposte tra gli alleati di governo del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico. Per i primi bisogna procedere con la revoca ad Atlantia della concessione di Autostrade, per i dem, invece si procederà solo ad una revisione.
Prime divergenze
Che tra dem e pentastellati ci siano opinioni diversi sulla gran parte dei temi è chiaro da tempo, ma che i due alleati arrivassero a scontrarsi ancora prima della fiducia al governo Conte era improbabile. A far saltare la mosca al naso ai 5 Stelle sono state le dichiarazioni del ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli che ha annunciato su Autostrade non ci saranno revoche. Immediata la replica del senatore grillino Mario Giarrusso.
Fiducia a rischio
Il pentastellato avvisa: “Voterò la fiducia al governo solo la De Micheli chiarirà su Atlantia – ha avvisato ricordando – La posizione del M5s è chiara noi siamo per la revoca e non diamo la fiducia se si inizia subito a martellare l’accordo”. Ma se d’accordo si parla, stando a quanto sostenuto dalla dem De Micheli si deve procedere ad una revisione, niente di più.
La rivendicazione
E’ a questo punto che Giarrusso ha messo i puntini sulle i ricordando che: “De Micheli deve è al governo grazie a una coalizione di tre forze politiche e lei rappresenta un gruppo che è meno della metà del Movimento 5 Stelle – ha evidenziato – Se intende differenziare la propria posizione da quella del M5S può benissimo farlo accomodandosi fuori dal governo e andando all’opposizione immediatamente senza tergiversare”.
Mai più come con la Lega
Memori dell’esperienza passata e dell’incapacità acclarata del M5S di far valere le proprie posizioni all’interno dell’appena superato governo gialloverde con la Lega di Matteo Salvini, adesso i grillini non vogliono ripetere lo stesso copione. “Non consentiremo a nessuno – ha promesso Giarrusso – né alla De Micheli né ad altri, di utilizzare il metodo Salvini contro il M5S e le sue battaglie. Sulla Gronda di Genova, ad esempio, facciano pace con il cervello, quelli del Pd, perché l’hanno bloccata loro”.
Gli outsider
La minaccia di non votare la
fiducia è storia nota all’interno del M5S, Giarrusso arriva dopo il senatore
Gianluigi Paragone , contrario all’accordo con il Pd che oggi tenta di dare
dignità al lavoro, più che discutibile, svolto dall’ex ministro alle
Infrastrutture Danilo Toninelli.
“Toninelli ha pagato un prezzo altissimo per essersi opposto a una delle
famiglie più potenti che ci sono in
Italia e in Europa”. Ha detto riferendosi ai Benetton. E’ toccato al
ministro Luigi Di Maio gettare acqua sul fuoco dicendo ai suoi di evitare di
cadere in provocazioni e lavorare.
L’intervento di Mattarella
Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, seppur da lontano si è concesso di dare indicazioni chiare al nuovo esecutivo e parlando di Ue ha posto l’attenzione sulla necessità di rivedere il patto di stabilità anche per rilanciare gli investimenti in infrastrutture e lavorare in Europa per l’equità.