MILANO – “Benetton deve capire che non c’è odio nei suoi confronti, c’è la consapevolezza della gestione disastrosa delle autostrade, l’odio è una sua paranoia. I Benetton e i concessionari sono così potenti e molto più forti dello Stato perché la politica gliel’ha permesso. Bisogna togliere le clausole capestro. Prima che arrivassi io al Mit i concessionari se la cantavano e se la suonavano. Se tutto va bene il 1 gennaio diminuiscono i pedaggi sulle autostrade e aumentano gli investimenti per la sicurezza, spero che la ministra De Micheli porti a casa tutto questo”.
Così Danilo Toninelli, senatore del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. “Prima del Mit – spiega – non si parlava mai. Quando hanno capito il metodo che stavo attuando, c’è stata un’attenzione particolare nei confronti del Mit e si parlava sempre di cantieri bloccati. Ora il Mit è tornato in una cortina di fumo. Con la De Micheli ci siamo incontrati e lei sa perfettamente che qualsiasi chiarimento su qualsiasi dossier che aveva portato avanti il sottoscritto io sono a disposizione, per adesso non è ancora capitato”.
E aggiunge: “Le mie gaffe? Tutte stupidaggini. Se prendiamo una parola sbagliata e la mandiamo in loop a reti unificate la gente cosa pensa? Il sottoscritto, con tutti i limiti del caso, da grande lavoratore quale è, stava mettendo le mani dentro un sistema. Questi si sono mangiati una certa politica e una certa stampa e quindi Toninelli era nemico pubblico numero uno”.
(LaPresse)