Atletica, Ismail Adim dal Marocco all’Italia per entrare nel cuore della gente

Dal Marocco all’Italia: il viaggio di Ismail Adim, campione di atletica e uomo di grandi valori

Ismail Adim, campione di atletica leggera di origini marocchine, rappresenta un esempio straordinario di dedizione e successo nello sport. Nato e cresciuto in Marocco, Ismail ha iniziato a correre sin da bambino, trasformando il suo quotidiano tragitto a piedi verso la scuola in un allenamento che ha gettato le basi per una carriera straordinaria. La sua prima vittoria importante è arrivata nel 1997 a Marrakech, dove ha conquistato la sua prima gara di 5 chilometri. Da quel momento, Ismail ha continuato a collezionare successi, gareggiando per una squadra delle forze di polizia in Libia e poi tornando in patria per amore del suo Paese. La ricerca di nuove sfide lo ha portato in Italia, dove ha trovato una seconda casa nella Caivano Runners-Mondial Service. Con il team del presidente Luigi Celiento e del patron Pasquale Ummarino, Ismail ha dominato le gare nazionali e internazionali, portando i colori del suo team in giro per il mondo. Dalla maratona di New York alla Half Marathon di Padula, Ismail ha sempre dato il meglio di sé, ottenendo risultati straordinari. Oltre ad essere un atleta di successo, Ismail è anche un marito e padre di due bambine, e sogna di vederle un giorno seguire le sue orme. La sua umiltà, generosità e disponibilità lo rendono un vero campione, non solo in pista, ma anche nella vita. In questa intervista, Ismail ci racconta il suo incredibile percorso, dai primi passi in Marocco fino ai trionfi internazionali, condividendo con noi le sue esperienze, le sfide affrontate e i sogni per il futuro. Un viaggio che continua a ispirare atleti e appassionati di sport di tutte le età.

Buongiorno Ismail, è un piacere averti con noi. La tua storia è davvero ispiratrice. Puoi raccontarci come è iniziata la tua passione per l’atletica?

 Buongiorno, il piacere è mio. La mia passione per l’atletica è iniziata sin da bambino nella mia terra natale, il Marocco. Vivevo in un piccolo villaggio e ogni giorno dovevo percorrere diversi chilometri a piedi per andare a scuola. Questo tragitto quotidiano mi ha aiutato a mantenermi in forma e ha acceso in me il desiderio di correre e migliorarmi sempre di più.

I tuoi primi successi sono arrivati molto presto. Ricordi ancora la tua prima gara vinta?

Certamente! La mia prima grande vittoria è stata nel 1997 a Marrakech, la patria dell’atletica. Ho partecipato a una gara di 5 chilometri e ho tagliato il traguardo per primo. E’ stata un’emozione indescrivibile e mi ha dato la spinta per continuare a impegnarmi e a credere nel mio sogno.

Dopo i primi successi in Marocco, sei passato a gareggiare in Libia. Com’è stata quella esperienza?

E’ stata un’esperienza molto significativa. Sono stato tesserato per un team delle forze di polizia locali e in due anni, dal 2005 al 2006, ho ottenuto risultati eccezionali. Tuttavia, il richiamo della mia patria era troppo forte e ho deciso di tornare in Marocco per continuare la mia carriera atletica.

Poi hai deciso di trasferirti in Italia. Cosa ti ha spinto a fare questo passo?

Cercavo nuove sfide e opportunità. Così, ho deciso di fare i bagagli e trasferirmi a Ferrara. Qui ho avuto la possibilità di tesserarmi e iniziare a gareggiare in Italia. Sono stati anni intensi, ma ricchi di soddisfazioni.

Dopo un periodo al Nord, hai deciso di trasferirti al Sud e di unirti alla Caivano Runners-Mondial Service. Come è stato questo cambiamento?

E’ stata una decisione molto positiva. La Caivano Runners-Mondial Service è una grande famiglia. Con il supporto del presidente Luigi Celiento e del patron Pasquale Ummarino, ho potuto continuare a ottenere successi e a migliorare le mie performance. Sono orgoglioso di essere uno dei primi tesserati delle canotte giallo-fluo.

Hai ottenuto numerosi successi in Italia e all’estero. Quali sono le gare che ricordi con più emozione?

Ogni gara ha un significato speciale, ma sicuramente la maratona di New York e l’Half Marathon di Padula sono tra le più emozionanti. A Padula ho fermato il cronometro a 1:06, un risultato che mi ha dato grande soddisfazione. Anche la maratona di Lisbona, dove ho conquistato il sesto posto, è stata una grande esperienza.

Oltre alla tua carriera, hai anche allenato bambini per la Caivano Runners. Cosa significa per te trasmettere la tua passione ai più giovani?

Allenare i bambini è un’esperienza gratificante. Vedere la loro passione crescere e aiutarli a migliorarsi è davvero speciale. E’ importante per me trasmettere i valori dello sport e dell’impegno, sperando che un giorno possano realizzare i loro sogni come ho fatto io.

Parliamo della tua famiglia. Hai due bambine. Cosa sogni per loro?

Il mio sogno è vederle tagliare i traguardi a braccia alzate, proprio come ho fatto io. Vorrei che intraprendessero la carriera di atlete, ma più di tutto desidero che trovino la loro passione e la seguano con determinazione e gioia.

Il tuo prossimo obiettivo è la gara “Tre Comuni” e poi il campionato italiano master a Caserta. Come ti stai preparando?

Mi alleno tutti i giorni, dedicando un’ora o un’ora e quindici minuti alla corsa. Seguo una dieta marocchina che mi aiuta a mantenere l’energia e la forma fisica. Sono pronto per affrontare queste nuove sfide con la stessa passione e determinazione di sempre.

Grazie, Ismail. La tua storia è una fonte di ispirazione per molti. Ti auguriamo il meglio per le tue prossime gare e per il futuro. Grazie a te, sei un giornalista appassionato di atletica, che condividi con me allenamenti senza mai mollare, e racconti con la tua penna, le nostre sfide e nostri sogni per il futuro, con una straordinaria professionalità. Le tue interviste agli atleti sono un viaggio che continuano a ispirare atleti e appassionati di sport di tutte le età. Ciro (Giugliano, ndr), è stato un piacere anche oggi condividere con te la mia storia.

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