Atletica, la sfida di Lamachi: “Dal Marocco all’Italia per vincere”

AVERSA – Abdelkebir Lamachi, atleta di origini marocchine, è un campione che incarna i valori dell’umiltà, della dedizione e del successo. Nato e cresciuto in Marocco, ha iniziato la sua carriera sportiva partecipando alle gare di cross e su strada durante gli anni scolastici, distinguendosi fin da subito per il suo talento naturale e la sua determinazione. Dopo aver collezionato numerosi successi nel suo Paese natale, Abdelkebir ha deciso di trasferirsi in Italia nel 2002. Matera è stata la sua prima tappa italiana, dove ha ottenuto la sua prima vittoria sul suolo italiano e ha iniziato a farsi un nome nel panorama dell’atletica nazionale. La sua carriera è proseguita con altrettanti trionfi, sia su strada che in pista, facendosi notare per la sua costante presenza sul gradino più alto del podio. Il suo percorso lo ha poi portato in Campania, dove è diventato uno dei membri di punta della Podistica Normanna, sotto la guida del presidente Giovanni Belluomo. Tra le numerose gare vinte, una delle più memorabili per Abdelkebir è stata la XV edizione dei Giochi del Mediterraneo ad Almería, Spagna. Ha inoltre ottenuto risultati straordinari in maratone e mezze maratone, come la maratona di Treviso e la Half Marathon Roma-Ostia. Oltre ai suoi successi atletici, Abdelkebir è anche un marito e padre di due bambine, alle quali trasmette i valori dello sport e dell’impegno. Conosciuto per la sua umiltà e disponibilità, è un esempio di come la passione per l’atletica possa trasformarsi in una carriera brillante e in una vita ricca di soddisfazioni. In questa intervista, Abdelkebir Lamachi ci racconta il suo incredibile viaggio, dalle prime corse in Marocco fino ai trionfi internazionali, condividendo con noi le sue esperienze, le sfide affrontate e i sogni per il futuro. Un campione non solo nello sport, ma anche nella vita, che continua a ispirare atleti e appassionati di tutte le età.

Buongiorno Abdelkebir, grazie per aver accettato questa intervista. La tua storia è davvero affascinante. Puoi raccontarci come è iniziata la tua carriera nell’atletica?

Buongiorno, è un piacere essere qui. La mia passione per l’atletica è nata durante gli anni scolastici in Marocco. Partecipavo alle gare di cross e su strada, e sin da subito ho capito che correre era qualcosa che mi rendeva felice e che volevo fare seriamente. Mi allenavo quotidianamente con l’obiettivo di trionfare nelle gare.

Quali sono stati i tuoi primi successi che ti hanno spinto a continuare in questo sport?

I miei primi successi sono arrivati abbastanza presto, vincendo gare locali e regionali. Questi risultati mi hanno dato la fiducia necessaria per continuare a lavorare duro. Ogni vittoria mi motivava a fare meglio e a puntare sempre più in alto.

Nel 2002 hai deciso di trasferirti in Italia. Cosa ti ha spinto a fare questo passo?

Sentivo il bisogno di nuove sfide e opportunità. L’Italia rappresentava un nuovo orizzonte per la mia carriera. Mi sono trasferito a Matera, una città che mi ha accolto calorosamente e dove ho ottenuto la mia prima vittoria italiana. Questo successo iniziale mi ha dato la spinta per partecipare a molte altre competizioni su strada, in pista e nei cross.

Dopo Matera, ti sei trasferito in Campania. Come è stato l’impatto con questa nuova realtà?

E’ stato un cambiamento positivo. La Campania mi ha offerto nuove opportunità di gareggiare e vincere. Ricordo ancora con grande emozione la mia vittoria alla “Coppa Cristofaro” nel 2022. Questa regione è diventata una seconda casa per me e mi ha permesso di continuare a crescere come atleta.

Tra le tante vittorie, ce n’è una che ti riempie particolarmente di gioia?

Sicuramente la XV edizione dei Giochi del Mediterraneo ad Almería, in Spagna. E’ stato un momento indimenticabile che ancora oggi mi riempie di orgoglio. Inoltre, la maratona di Treviso del 2006, chiusa in 2:11:08, e l’Half Marathon Roma-Ostia, dove ho fermato il cronometro a 1:01:51, sono tra i risultati più significativi della mia carriera.

Qual è il tuo approccio alla dieta e alla preparazione fisica?

Non seguo una dieta particolare, ma durante la settimana della gara mi concentro su proteine, carboidrati e bevo molta acqua per mantenere l’energia e l’idratazione. L’allenamento quotidiano è fondamentale per mantenere la forma fisica e la resistenza.

Hai anche allenato bambini. Quali sono stati i risultati di questa esperienza?

Allenare i bambini è stato molto gratificante. Ho ottenuto ottimi risultati con i giovani atleti, molti dei quali oggi conquistano prestigiosi podi in gara. E’ bello vedere come la passione per l’atletica possa essere trasmessa alle nuove generazioni e aiutarle a raggiungere i loro obiettivi.

Parliamo della tua famiglia. Come incoraggi le tue figlie a praticare sport?

Dico loro di fare qualsiasi attività sportiva che le renda felici, anche se nel mio cuore spero che scelgano l’atletica leggera. L’importante è che trovino una passione che le motivi e le faccia sentire realizzate.

La tua umiltà e disponibilità sono note tra gli atleti. Come riesci a mantenere questi valori?

Credo che l’umiltà e la disponibilità siano fondamentali nella vita, non solo nello sport. Ho sempre cercato di rimanere con i piedi per terra e di aiutare gli altri atleti a migliorarsi. Per me, essere un campione significa anche essere un esempio positivo per gli altri.

Grazie, Abdelkebir, per aver condiviso la tua straordinaria storia con noi. Ti auguriamo il meglio per il futuro, sia come atleta che come persona.

Grazie a voi. E’ stato un piacere condividere la mia esperienza.

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