Atletica, Mei: “Soddisfatto della squadra azzurra, Jacobs voleva onorare la maglia”

"Complimenti a Massimo Stano, ha fatto entusiasmare me e tutti gli italiani, non è mai facile confermarsi da campione olimpico".

(AP Photo/David Goldman)

MILANO – “Complimenti a Massimo Stano, ha fatto entusiasmare me e tutti gli italiani, non è mai facile confermarsi da campione olimpico. Nel complesso, sono soddisfatto oggi, ma lo ero anche ieri sera, prima della vittoria di Stano: ho visto una squadra compatta, ragazzi che hanno tratto il massimo dalla condizione che avevano”. Lo ha detto Stefano Mei, presidente Fidal, commentando la spedizione italiana ai Mondiali di Eugene. “Questo Mondiale ci dice che la base degli atleti italiani di alto livello si sta allargando: l’emergere di talenti che lo scorso anno erano più indietro è sintomatica di un’età dell’oro che dà questi frutti, anche per l’effetto emulazione di Tokyo”, ha aggiunto.  Nel ricordare le due medaglie vinte (oro Stano, bronzo Vallortigara nell’alto), il confortante numero di finalisti intesi come piazzamenti tra i primi otto (9 in attesa della finale della staffetta 4×400) e il rendimento delle punte (“Jacobs voleva fortemente essere qui per onorare la maglia, Gimbo ha sfiorato la medaglia con un’impresa straordinaria, Elena ha fatto qualcosa che era tutt’altro che scontata”) il presidente torna anche a sottolineare in quale contesto ci si muovesse, alla luce di una stagione che prevede Mondiali ed Europei nel giro di un mese: “Non ce la siamo sentita di imporre scelte – le sue parole – abbiamo fatto decidere gli atleti, alcuni hanno preferito doppiare, altri si sono concentrati su Monaco. Il ruolo del presidente è mettere in condizione il settore tecnico di rendere al meglio, e per questo abbiamo investito molto: se i ragazzi vanno bene è merito loro, se vanno male è colpa mia. Io credo che la struttura e gli allenatori personali abbiano lavorato bene, e altri lo potranno dimostrare anche agli Europei: punto a un’edizione migliore di quella di Spalato 1990”.

LaPresse

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