ROMA (Giovanni Ibello) – Antoine Griezmann sta per salutare definitivamente l’Atletico Madrid. E’ promesso sposo del Barcellona. Anche lui è stato sedotto dalla casata blaugrana. Prima del doloroso addio, però, l’attaccante francese ha regalato ai Colchoneros la terza Europa League nella magica notte di Lione. Il piccolo diavolo ha segnato una doppietta e messo in archivio l’ennesimo successo per i suoi. Parte subito forte il Marsiglia, ma l’astro di Payet non brilla. L’ex West Ham ha le polveri bagnate e, quando ha la possibilità, non riesce a spiazzare Oblak. Ci provano anche Rami e Sarr, anche loro senza particolare precisione. Quando l’orologio segna il minuto 32, la serata si fa ancora più nera per l’Olympique. Payet è costretto a dare forfait. Esce in barella: al suo posto entra Lopez. L’Atletico si difende strenuamente e poi riparte con precisione letale. Il copione, insomma, era scritto ancor prima che iniziasse il confronto tra le due compagini. In buona sostanza, così come ampiamente previsto, ha vinto l’Atletico. Prosegue dunque il monopolio del calcio spagnolo nelle competizioni internazionali.
Numeri impressionanti per le spagnole
Nell’Europa Junior, infatti, le spagnole non lasciano che le briciole alle rivali. Sono i numeri a parlare e non hanno bisogno di ulteriori considerazioni: nelle ultime 13 edizioni dell’Europa League, le spagnole hanno trionfato per ben sette volte. Siviglia e Atletico si ripetono con un tempismo impressionante. Non sono mai sazie, così come il Real Madrid in Champions League. Anche qui l’albo d’oro parla chiaro. Se i blancos dovessero trionfare sotto il cielo di Kiev porterebbero a casa la terza Champions League consecutiva, ma – più in generale – nelle ultime quattro stagioni a vincere la coppa dalle grandi orecchie è stata sempre una tra Real e Barcellona. Insomma, se il 26 maggio dovesse trionfare il Real (come da pronostico), sarebbe ancora monologo spagnolo.
Egemonia Real Madrid
Una “nenia” che si ripete da ben cinque anni senza considerare che nelle ultime nove edizioni Barcellona e Real hanno collezionato tre coppe a testa. Un’enormità. Il calcio spagnolo, com’è noto, gode di privilegi fiscali che non sono replicabili altrove, ma anche il blasone e la forte identità delle franchigie fa la differenza. Barcellona, Real e Atletico sono un’esempio di sportività, programmazione e sapienza gestionale. Per adesso, non hanno rivali. La Juventus, unica italiana vagamente competitiva per l’obiettivo Champions, è avvisata.