Attacco al bunker dei Caldarelli-Mazzarella

La Scientifica ha recuperato i bossoli: il gruppo di fuoco aveva sparato in più direzioni

NAPOLI – Attacco alla roccaforte dei Mazzarella-Caldarelli al rione Case Nuove. Ieri notte una ‘stesa’ a colpi di pistola ha svegliato gli abitanti: dieci esplosioni in rapida sequenza in via Padre Ludovico da Casoria. I residenti hanno allertato le forze dell’ordine e sul posto sono intervenute le pattuglie della questura e della Scientifica. Rinvenuti i bossoli ancora ‘caldi’: l’assalto era scattato pochi minuti prima. Il gruppo in moto si era già allontanato, quando la polizia ha blindato l’isolato. Siamo a poche decine di metri dal corso Arnaldo Lucci e piazza Garibaldi.

All’alba di ieri i poliziotti del commissariato Vicaria-Mercato e della squadra mobile hanno effettuato un sopralluogo in via Padre Ludovico da Casoria. Hanno parlato a lungo con le persone, che abitano in quel tratto di strada, per raccogliere le prime informazioni per le indagini.
Non ci sono fori delle pallottole sulle facciate dei palazzi. Il commando con ogni probabilità ha fatto fuoco non verso un obiettivo particolare, ma per seminare il panico.

La ‘paranza’ in moto ha sparato per oltre venti metri in più direzioni. E’ la prima ricostruzione delle forze dell’ordine a poche ore dal raid nel cuore delle Case Nuove. E il quartiere Mercato torna a essere una polveriera a cielo aperto. Gli inquirenti temono nuove rappresaglie armate e hanno militarizzato le palazzine. Gli investigatori hanno esaminato la mappa del territorio.
Le Case Nuove sono considerate la roccaforte dei Caldarelli-Mazzarella, eterni rivali dell’Alleanza di Secondigliano (Contini-Licciardi-Mallardo).

Poco tempo fa ci sono state forti tensioni tra le paranze del rione Case Nuove e quelle del Borgo Sant’Antonio Abate. I recenti conflitti potrebbero rientrare in questo scenario. Non solo. Sempre di recente le nuove leve dei Caldarelli sono scese in guerra più volte e hanno creato disordini nella zona, scatenando le ire della vecchia guardia. Non solo. Gli emergenti dei Caldarelli sono stati spalleggiati dai Mazzarella e questo ha provocato più di un mal di pancia ai vertici dei Caldarelli, che non vogliono il caos alle Case Nuove.

Ora la situazione pare rientrata con i rampolli dei Caldarelli che hanno adottato un profilo basso, dopo i richiami della ‘cupola’. Però gli spari di ieri notte potrebbero essere un nuovo segnale. Ci lavorano i migliori apparati investigativi della squadra mobile e del commissariato Vicaria-Mercato.
Di più. La ‘stesa’ a colpi di pistola in via Padre Ludovico da Casoria ha attirato di nuovo i riflettori di Procura e forze dell’ordine. Potrebbe aver fatto salire la tensione. Ancora una volta.

Il blitz che ha disarticolato il ‘cartello’

L’operazione il 10 luglio con 22 arresti ha disarticolato la paranza dei Caldarelli-Mazzarella al rione delle Case Nuove nel quartiere Mercato. Potrebbe essere partito tutto da qui: un duro colpo, che ha fiaccato le paranze locali. Di certo le ha indebolite e rese vulnerabili.
Il gruppo opera prevalentemente nell’area del centro storico, ricompresa tra via Tribunali, piazza S. Gaetano, Forcella e vie limitrofe. Nell’ambito di questa attività investigativa si è ricostruita anche quella frangia del clan Mazzarella operante nella zona delle Case Nuove, direttamente riconducibile al gruppo dei Caldarelli.
Le indagini hanno consentito di documentare il controllo del territorio da parte del ‘cartello’, con particolare riferimento al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Dal dieci luglio il sodalizio Caldarelli-Mazzarella alle Case Nuove è ridimensionato.
Insomma nel quartiere Mercato c’è un vuoto di potere ed è una zona che fa gola a tanti. I rivali storici sono i Contini del quartiere Vasto, inseriti nell’Alleanza di Secondigliano. L’anno scorso hanno provato più volte a sfondare la linea della Maddalena e della Duchesca, per avviare alla zona del porto. Qui gli interessi sono enormi. Ma fino a oggi non ci sono riusciti, perché i Mazzarella hanno articolazioni e gruppi armati anche nel quartiere San Giovanni a Teduccio e a San Giorgio a Cremano.
In pratica spostano i gruppi armati in base alle esigenze del momento e non è semplice allontanarli dalle case Nuove.

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