KABUL – Due attentati dinamitardi si sono verificati in Asia: uno nelle Filippine e l’altro in Afghanistan. In quest’ultimo Stato c’è stato anche un assalto armato da parte di alcuni miliziani. In totale sono 25 le persone decedute a causa delle esplosioni e dei proiettili esplosi dai miliziani.
Un furgone esplosivo nelle Filippine
Sono dieci le vittime di un’autobomba esplosa nel sud dell’arcipelago delle Filippine. Secondo quanto si apprende dalle autorità locali, la bomba era stata nascosta all’interno di un furgone che era stato fermato in prossimità di un posto di blocco. Era a poca distanza dal villaggio di Colonia, nella provincia insulare di Basilan. Le forze dell’ordine hanno giudicato sospetta la posizione del mezzo e così si sono avvicinate per ispezionare il veicolo. Proprio in quel momento il furgone è esploso. Nell’attentato sono morti un soldato, cinque miliziani e quattro civili. Nessun gruppo ha rivendicato l’attentato.
Quindici morti in due attentati in Afghanistan
In Afghanistan, invece, l’attentato è stato compiuto nei confronti di un autobus. Almeno 15 le persone morte a causa dell’esplosione, secondo quanto riferito dalla sicurezza afghana. Secondo la ricostruzione fornita della autorità locali che indagano sull’accaduto, un ordigno è stato posto sul ciglio di una strada nella provincia di Farah, ad ovest del Paese. La bomba è esplosa quando stava passando un autobus che trasportava civili nella tratta da Herat a Kabul. Undici i passeggeri, tra cui alcuni bambini, sono rimasti uccisi sul colpo. Una trentina di persone è rimasta ferita. In un altro attentato, compiuto a Jalalabad, nella provincia orientale di Nangarhar, miliziani armati hanno fatto irruzione in un ufficio governativo impegnato nelle attività relative a rifugiati e rimpatri. Una volta all’interno hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco, uccidendo quattro persone. Altre otto sono rimaste ferite, tra queste anche due poliziotti. Due degli assalitori sono stati uccisi.