CASERTA – Pochi clienti si muovono tra gli stalli dell’area mercatale, mezza vuota a causa di una costante emorragia di operatori, sempre più spesso costretti a uno stop forzato a causa degli aumenti di carburante: è drammatica la situazione in cui si trovano a lavorare i venditori ambulanti del Casertano a causa dei numerosi problemi, l’ultimo il caro-benzina, che stanno soffocando il commercio in Terra di Lavoro.
Mercatini e fiere subiscono in pieno la crisi che sta investendo l’intera Italia. Gli ambulanti si ritrovano schiacciati in una tenaglia. Da un lato l’aumento del carburante, che porta a ridurre le distanze percorse e a cancellare i viaggi troppo lunghi. Dall’altro lo svuotamento dei mercati, sempre meno frequentati. Non solo degli ambulanti. Anche i clienti sono in calo costante. Alla fiera di via Ruta principalmente pensionati, qualche casalinga. Nessun giovane e solo qualche dipendenti ed operai in mattinata, orario lavorativo per il resto della cittadinanza.
“Gli aumenti hanno danneggiato tutti – a parlare è Sebastiano Bernardo, presidente Anva Confesercenti Caserta – ma per noi ambulanti è stata una situazione critica. Soprattutto per chi si sposta in zone più lontane, verso l’Abruzzo o il Lazio, si è rivelato un vero e proprio disastro. Se prima si spendeva circa 30 euro di benzina per ogni viaggio oggi siamo arrivati a spendere più del doppio. Il caro benzina è stato tragico. Ci sono molti operatori che hanno già ‘tagliato’ sui viaggi. Ci facciamo i conti in tasca ogni giorno a fronte di spese che, a volte, non riusciamo a coprire. Anche perché prima i mercati erano pieni. Basta parlare della fiera di via Ruta a Caserta. Se prima c’era un utenza di oltre 2mila persone oggi sono poco più di mille il sabato, giorno di maggiore affluenza e circa 500 il mercoledì. Le entrate, inutile dirlo, non sono quelle di una volta. Anche le utenze e i pagamenti sono aumentati. Si lavora male, si incassa poco e non si riescono nemmeno a coprire i costi base. Non si tratta solo della benzina: anche le bollette di elettricità e gas, oltre alla merce, hanno subito gli aumenti. Dai guadagni di una giornata dobbiamo poi far uscire i soldi per la casa e la famiglia. Alcuni hanno optato per spostarsi. Praticamente si lavora ‘a zona’. Come l’Abruzzo, a Roccaraso, dove c’è un po’ più di vita grazie al turismo. I nostri mercati sono praticamente morti”. Un giro alla fiera di via Ruta toglie ogni dubbio. Nonostante ieri fosse sabato, giorno di maggiore affluenza, i clienti erano pochi. Anche per essere l’area mezza vuota. Più del 50% degli stalli, ad oggi, risultano scoperti. “Ormai è difficile anche tenere dietro ai pagamenti per i posti – dichiara Raffaele Gerardo – Non si vende più come una volta. I clienti sono pochi e quelli che comprano non hanno intenzione di spendere molto, neppure per essere un mercato rionale. Dobbiamo poi affrontare la concorrenza dei centri commerciali e dei siti di acquisti online. Questo posto si sta svuotando e non possiamo fare nulla per impedirlo”. I commercianti sono sfiduciati, costretti a fare i salti mortali persino per coprire le spese. “Gli aumenti ci hanno schiacciato – dicono Alberto De Lucia e Piera – La merce costa sempre di più ma le persone sono sfiduciate, poco propense a spendere. Abbiamo visto molti colleghi abbandonare e anche noi combattiamo ogni giorno per tirare avanti”.
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