SYDNEY – Il rugby australiano è sconvolto dalle polemiche per una serie di commenti omofobi sui social network del nazionale Israel Folau, che ora rischia una clamorosa esclusione dai Wallabies proprio nell’anno che porta alla Coppa del Mondo.
Il tweet di Folau ha scatenato la polemica
“Ubriaconi, omosessuali, adulteri, bugiardi, fornicatori, ladri, atei, idolatri: l’inferno vi sta aspettando. Pentitevi! Soltanto Gesù può salvarvi”, il tweet incriminato di Folau che in carriera ha vestito per 73 volte la maglia dell’Australia e che è ritenuto un giocatore fondamentale in vista dei Mondiali in Giappone. Il post è rimasto online ha attirato più di 27.000 “like” ma ha inevitabilmente scatenato un vespaio di polemiche. La Federazione australiana si è infatti dissociata e ha convocato Folau per ottenere spiegazioni.
Il presidente minaccia il licenziamento
Il trentenne giocatore australiano, profondamente religioso, ha incontrato oggi il presidente di Rugby Australia, Raelene Castle, che ha minacciato il licenziamento, salvo circostanze attenuanti. Ma l’incontro con il giocatore del NSW Waratah, coinvolto in una polemica simile già l’anno scorso, non ha modificato la posizione della federazione.
“La nostra posizione comune su Israele Folau è rimasta invariata”, si legge in una nota di Rugby Australia e della NSW Rugby Union, aggiungendo che ora “considereranno i prossimi passi”. Secondo il Sydney Daily Telegraph, il contratto Folau potrebbe essere risolto.
La linea dura del primo ministro Morrison
Nella polemica è intervenuto anche il primo ministro australiano Scott Morrison che ha definito i commenti di Folau “terribilmente insensibili”. “E’ importante che le persone agiscano con amore, cura e compassione per i loro concittadini e che parlino con sensibilità ai loro connazionali australiani”, ha detto Morrison.
Vunipola difende Folau
Ma l’eco della vicenda ha varcato i confini australiani, arrivando fino in Inghilterra, dove il nazionale inglese di origini tongane Billy Vunipola si è invece schierato al fianco di Folau sostenendo sui social che “dobbiamo vivere le nostre vite, nel modo più simile ai dettami di Dio. L’uomo è stato fatto per procreare con la donna, non è questo l’obiettivo?”.
(LaPresse/AFP)