MILANO – Troppo Tsitsipas per Sinner. Sfuma il sogno di avere due azzurri nelle semifinali degli Australian Open: l’altoatesino non è riuscito a superare l’ostacolo rappresentato dal greco e entrare tra i magnifici quattro di Melbourne Park, dove c’è Matteo Berrettini pronto a dare battaglia a Rafa Nadal per un posto in finale. Sinner non ci gira tanto intorno nel descrivere la sconfitta che gli ha impedito di centrare la prima semifinale in carriera in uno Slam: “Oggi ha giocato meglio di me, ha servito meglio, si muoveva meglio in campo e ha mosso meglio la palla. È complicato affrontarlo quando gioca in questo modo”. Il 23enne di Atene, testa di serie numero quattro, si è sbarazzato dell’azzurro in tre set (6-3, 6-4, 6-2) restando sempre in controllo del match e qualificandosi per la sua terza semifinale australiana negli ultimi quattro anni. L’azzurro lascia Melbourne con un carico di amarezza ma con la consapevolezza di aver fatto scorta di altra esperienza per crescere. “E’ stata una lezione gratis, che mi ha ribadito quanto ancora devo migliorare, e su quali aspetti. Ho imparato tante cose”.
Il ‘dio greco’ ha offerto una prova maiuscola anche se, va detto, l’altoatesino, tre anni più giovane rispetto all’avversario, non ha messo in mostra l’atteggiamento e le qualità della sua migliore versione. “Ho provato a farlo spostare, ma Stefanos ha giocato così bene da obbligarmi a stare lontano dalla linea di fondo”, ha analizzato Sinner. “Una situazione che non mi ha permesso di generare la potenza che avrei desiderato. Fin dall’inizio – ha proseguito – ho cercare di trovare qualche soluzione diversa, ma lui non mi ha permesso di fare ciò che volevo, prendendo sempre il gioco in mano per primo”. Resta comunque positivo il bilancio del 20enne di Sesto Pusteria a Melbourne: “In generale, il mio Australian Open è andato bene. Ho giocato tante partite, ho fatto esperienza. Vedremo come andrà il prossimo anno. Credo di poter tornare in Italia con una mentalità positiva, pur sapendo di dover ancora migliorare sotto tanti aspetti”. Il perfezionista Sinner è consapevole “di dover ancora migliorare a livello generale. Posso servire meglio e fare tutto ancora meglio, il che diventa importante specialmente quando mi trovo a dover affrontare i giocatori più forti. Per ridurre il gap devo ancora migliorare tanti aspetti. Devo aggiungere più soluzioni al mio tennis, e capire meglio i momenti di una partita. Qualcosa arriva con l’esperienza, ma sul resto – ha sottolineato – posso crescere subito e punto a riuscirci il prima possibile”.
Sogno di gloria che invece prosegue per Tsitsipas, che in semifinale se la vedrà con il numero due al mondo Daniil Medvedev, finalista un anno fa e vittorioso in rimonta sul canadese Felix Auger-Aliassime dopo cinque set e una maratona di 4 ore e 42 minuti. Il russo è il grande favorito per il successo finale e sogna il sorpasso al grande assente Djokovic in vetta al ranking. Ma Tsitsipas si gode ancora, per il momento, il successo su Sinner. “Sapevo che avrei trovato un Jannik che aveva fame e che vuole mostrare il suo meglio”, ha commentato il greco. “Vedendo i suoi precedenti incontri sembrava davvero in forma, capace di dare il 100% in ogni singola partita. Sono stato felice di tirare fuori il meglio anch’io, ho cercato di portare il mio livello più in alto possibile, perché sapevo che dovevo offrire quel tipo di standard fin dall’inizio”. Nella notte hanno salutato l’Australia anche Simone Bolelli e Fabio Fognini: la loro avventura nel torneo del doppio si è conclusa contro il duo formato dallo statunitense Rajeev Ram e dal britannico Joe Salisbury. A rappresentare l’Italia resta solo Matteo Berrettini, atteso da mister 21 Slam. Nella sfida contro Nadal ci sono in palio la finale e la quinta posizione del ranking. E, naturalmente, la storia.
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