NAPOLI – L’auto di un commerciante crivellata di proiettili in pieno giorno nei vicoli dell’Avvocata. Il centro storico è una polveriera. Ieri pomeriggio un commando in moto ha fatto fuoco contro la macchina di un piccolo imprenditore cinese, parcheggiata in via Battistello Caracciolo. Era a casa e ha udito l’eco degli spari. E’ corso in strada e ha visto la Mercedes con i fori delle pallottole sulla carrozzeria. Ha capito subito. E avvertito le forze dell’ordine. Le indagini partono dai filmati delle telecamere e dai rilievi dei carabinieri. Intanto gli investigatori lo hanno ascoltato a lungo, per raccogliere le prime informazioni. E’ incensurato. Ha detto di non aver ricevuto richieste, né minacce. Non è tutto. Alle 14 e 30 i militari della stazione Stella sono intervenuti in via Battistello Caracciolo per la segnalazione di esplosione di colpi d’arma da fuoco contro la Mercedes del commerciante di origini cinesi. E hanno scoperto che la vettura fosse stata colpita da nove proiettili. Poi hanno rilevato altri cinque fori di pallottole, esplose contro il suo negozio per detersivi, sempre in via Caracciolo. In questo caso il raid è avvenuto la notte. Per gli inquirenti si tratta con ogni probabilità di azioni intimidatorie. Nessun ferito.
Indagini in corso dei carabinieri della Compagnia Stella, per accertare il movente dell’assalto di fuoco. Di certo i clan nel centro storico negli ultimi giorni hanno alzato la testa. Ad accendere le polveri è il racket. In vista delle feste nel prossimo mese. E dietro ci sono tanti eventi, che mandano in fibrillazione le forze dell’ordine. Episodi strani, particolari. Sui quali sta lavorando la Procura. E che gli inquirenti cercano di decriptare. Meno di una settimana fa un venditore ambulante di 45 anni (incensurato) è stato accoltellato a un braccio e medicato all’ospedale dei Pellegrini. Qui è stato ascoltato dagli investigatori. Ha detto che era stato aggredito senza alcun motivo da un uomo in piazza Garibaldi, lo aveva colpito anche con pugni e calci ai fianchi. Insomma un pestaggio in piena regola. La vittima abita nel quartiere Mercato. Polizia e carabinieri hanno effettuato un sopralluogo in piazza Garibaldi, ma non hanno trovato il luogo dell’aggressione.
Gli inquirenti hanno sentito a lungo l’ambulante: ha spiegato i dettagli del ferimento, colpito da uno sconosciuto ubriaco. Non è stato possibile per ora tracciare l’identikit e le forze dell’ordine sospettano che sia un avvertimento. Che ci sia altro. Forse una ritorsione delle cosche, che in queste ore mandano emissari tra le bancarelle per chiedere di ‘prepararsi’ alle rette per il Natale. E non tutti sono d’accordo. Dopo la lunga crisi economica per il Covid, oggi molti fanno fatica a ripartire. I commercianti sono in ginocchio. Ma lo sono pure molte organizzazioni criminali. Le cosche sono in crisi un po’ ovunque, dopo la pandemia. E le tentano tutte per risalire la china. Le ‘cassaforti’ sono vuote, o quasi. Questo comporta tutta una serie di rischi: da qui dipendono gli stipendi degli affiliati e (in un certo senso) la loro fedeltà. Il pericolo sono gli ammutinamenti e i cambi di casacca, se i boss non dovessero riuscire più a versare le ‘mesate’. Dunque ora si apre un nuovo fronte: servono strategie per rifocillare le casse. C’è chi tenta di aprire nuove piazze di spaccio, come accade a Ponticelli. E chi prova ad alzare pericolosamente l’asticella del racket. Come succede anche a Secondigliano. Qui si è arrivato a chiedere ‘i 50 euro’ a chi vende le granite in strada. Non era mai successo. E’ il segno che le risorse scarseggiano. E hanno imposto una sorta di ‘tassa’ ai ‘piccoli’ commercianti già piegati dalla pandemia, che ora sono amareggiati e già rumoreggiano. C’è scontento e così le cosche sono ancora più invise alla popolazione. La battaglia è appena cominciata.