TORINO – Il Covid 19 impatta sul mercato auto. Non fa sconti a nessuno. E non risparmia il Cavallino rampante. Ferrari archivia il primo trimestre con ricavi stabili e un utile in calo dell’8% e a causa dell’effetto coronavirus rivede al ribasso le stime per fine anno. Ma la Casa di Maranello riesce a virare nella prima giornata della settimana a piazza Affari. E registra +1,46%, dopo che era arrivata a cedere oltre il 5%.
A febbraio Ferrari aveva migliorato le stime per l’anno in corso, alzando le previsioni. Ma la pandemia costringe adesso la casa di Maranello a rivedere le previsioni: questa volta al ribasso. Ferrari stima così ora ricavi netti tra 3,4 e 3,6 miliardi di euro, contro la precedente previsione di oltre 4,1 miliardi di euro. Nel primo trimestre 2020, ha registrato un utile netto di 166 milioni di euro, in calo dell’8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
I ricavi netti sono pari a 932 milioni di euro, in buona sostanza stabili (-1%) in confronto ai primi tre mese 2019. L’ebitda è salito del 2% a 317 milioni, con margine ebitda adjusted al 34%, in aumento di 90 punti base. L’ebit è invece pari a 220 milioni, in calo del 5% con margine adjusted al 23,6% (in calo di 110 punti base. Sulla base dei risultati del primo trimestre, le vetture consegnate da Ferrari hanno raggiunto le 2.738 unità. Questo risultato trova un traino nell’aumento del 5,7% delle vendite dei modelli a 8 cilindri (V8) e in quello del 2,4% dei modelli a 12 cilindri (V12).
I volumi sono cresciuti nonostante le consegne siano state sospese prima del previsto a causa del Covid 19. E fa rima sempre con Covid il collasso che travolge il settore auto italiano nel suo complesso. In aprile sono state immatricolate in Italia 4.279 autovetture con un calo del 97,55% sullo stesso mese del 2019, secondo i dati del Ministero dei Trasporti.
Già nel mese di marzo si era registrato un drastico calo dell’85%. Sempre in aprile ci sono stati 23.020 trasferimenti di proprietà di auto usate, con un -93,6% rispetto allo stesso mese del 2019. Il volume globale delle vendite (27.299 macchine) ha quindi interessato per il 15,67% auto nuove e per l’84,33% usate.
L’aprile di FCA vede il gruppo automobilistico raggiungere una quota di mercato del 37,9%, in aumento di 12,6 punti percentuali rispetto al 2019. Nonostante il congelamento di ogni attività commerciale dopo solo una decina di giorni in marzo, nei primi quattro mesi dell’anno Fiat Chrysler Automobiles ha ottenuto una quota del 24,9%, migliorando la rispetto allo stesso periodo del 2019 di 0,15 punti percentuali.
Ma l’effetto coronavirus pesa. E con il contesto straordinariamente difficile per il mercato provocato dalla pandemia, continuato ad aprile, risultano poco confrontabili le immatricolazioni del mese e del primo quadrimestre dell’anno con i risultati del 2019. Infatti, a partire dall’11 marzo sono state chiuse tutte le attività non necessarie – incluso le concessionarie e ogni punto di vendita di automobili – e solo nell’ultima settimana di aprile alcune attività produttive e commerciali hanno potuto riprendere, con la conseguenza che rispetto all’anno scorso il mercato dell’auto in Italia ad aprile perde il 97,6% e nel quadrimestre il 50,7%. (AWE/LaPresse)