Auto, febbraio ancora negativo. Si discute sull’avvio del bonus-malus

Il numero uno dell'Anfia sottolinea che la norma mette "in difficoltà gli operatori commerciali" e aggiunge "ulteriore incertezza per i consumatori"

MILANO – Nuovo rallentamento del mercato auto italiano, che a febbraio segna un calo del 2,42% rispetto allo stesso mese del 2018 con 177.825 immatricolazioni. Un dato che conferma le difficoltà sul piano nazionale, immerse per altro in un quadro tutt’altro che positivo anche a livello continentale.

Crolla il mercato dell’auto, fa peggio solo la Spagna

Basti pensare che a l’area formata dell’Unione europea e dall’Efta nel primo mese dell’anno ha segnato un arretramento del 4,6%. Con l’Italia che si è messa in luce in negativo – peggio ha fatto solo la Spagna – con un tonfo del 7,5%. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, dunque, si potrebbe quantomeno osservare che la frenata si sta facendo meno brusca.

Non la pensa però così il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano. Per cui “al netto degli effetti distorsivi” causati dall’introduzione della cosiddetta ecotassa, “il calo delle immatricolazioni in febbraio sarebbe stato probabilmente superiore a quello registrato in gennaio”.

Cosa cambierà con le nuove direttive del governo

Al bonus-malus che va a colpire le emissioni di Co2 climalteranti fanno effettivamente riferimento in molti, per non dire tutti, commentando il dato diffuso dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Lo stesso Quagliano, dal canto suo, osserva come l’imminente entrata in vigore della misura – la cui efficacia ha avuto inizio proprio il 1° marzo – abbia da una parte spinto gli automobilisti ad anticipare l’acquisto dei modelli a rischio penalizzazione. E dall’altra i concessionari a immatricolarli in anticipo per spenderli sul mercato di chilometri zero.

Un’ulteriore incertezza per i consumatori

Una lettura in parte coincidente con quella del presidente dell’associazione di filiera, Paolo Scudieri, che parla di un impatto sulla crescita “di alcuni segmenti di vetture colpiti dal malus”, come ad esempio i Suv medi e grandi. Che a febbraio hanno fatto registrare rispettivamente un +18% e un +43%. Soprattutto, però, il numero uno dell’Anfia sottolinea come la norma metta “in difficoltà gli operatori commerciali”, oltre ad aggiungere “ulteriore incertezza per i consumatori”.

Fiat Chrysler, la flessione nelle vendite

Netto il giudizio dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, il cui presidente Michele Crisci parla di “inefficacia di una misura improduttiva per la riduzione dell’inquinamento”. Mentre Fiat Chrysler Automobiles, che ha chiuso il mese con un 44.190 immatricolazioni e una quota del 24,85%, osserva a sua volta in una nota come a influire “parzialmente” sulle vendite del settore – nel quadro di un mercato italiano che conferma la sua tendenza negativa – sia stata anche l’incertezza data dall’imminente introduzione del bonus.

Le contraddizioni nel governo gialloverde

Tutto questo mentre dalle due anime del governo giallo-verde, al quale si deve la norma, arrivano segnali contrastanti. “Politicamente continuiamo ad avere fortissimi dubbi, perché la riteniamo punitiva ed ambientalmente non efficace”, afferma Vannia Gava, deputata della Lega e sottosegretaria all’Ambiente. “E’ una misura indispensabile, se si considera il livello di emissioni inquinanti raggiunto in Italia”, ribatte Sabrina Ricciardi, senatrice pentastellata. Ricordando che “il Parlamento si è già espresso”.

(LaPresse/di Marco Valsecchi)

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