Il Presidente di UNRAE, Michele Crisci, ribalta la tesi che attribuisce la crisi del settore automobilistico al Green Deal. Crisci sottolinea che il calo della produzione in Europa è iniziato oltre un decennio fa, indicando la perdita di competitività nei confronti della Cina.
Nonostante il taglio al fondo automotive, Crisci suggerisce investimenti in incentivi fiscali per veicoli a basse emissioni, un piano pluriennale per il mercato e infrastrutture migliorate.
Il ritardo dell’Italia nell’adozione dei veicoli elettrici è attribuito a una narrativa distorta, a incentivi instabili e a una fiscalità sfavorevole. Crisci auspica un piano strategico per superare gli ostacoli e raggiungere gli obiettivi di elettrificazione europei.
Il piano europeo per il settore automotive deve considerare le diverse prospettive degli Stati membri e trarre ispirazione dal rapporto Draghi. Crisci ritiene che il 2035 rimanga un obiettivo, ma richiede chiarezza sul percorso per raggiungerlo.
Le prospettive di mercato per il 2025 in Italia sono incerte, con le previsioni che indicano una possibile stasi o un leggero declino rispetto al 2022.