Auto si ribalta sulla Domiziana, morta una bambina di otto anni: arrestato il compagno della madre

Francesco D'Alterio

GIUGLIANO – Una bimba di otto anni è morta in un incidente stradale. Basterebbero questi pochi dati per avere la misura della tragedia avvenuta ieri mattina nel territorio di Giugliano. Il dramma si è verificato in via Domiziana, al civico 99, all’alba, nella fascia costiera, tra Licola e Varcaturo. A perdere la vita Michelle Volpe, nata nel 2016, vita innocente spezzata da un destino beffardo e crudele. Era in auto insieme alla madre 37enne, alla sorella (rimasta ferita) e al compagno della mamma, Francesco D’Alterio, 47 anni, tornato in libertà poche ore prima. Ma su questo ci torneremo più tardi. Sono le 5 del mattino quando una Smart FourTwo percorre via Domiziana, nei pressi del lago Domitio. Al volante c’è D’Alterio, ai domiciliari fino a sabato. Nella Smart ForTwo, omologata (come suggerisce il nome stesso) per due persone, ci sono quattro occupanti. Sono Francesco D’Alterio, la sua compagna di 37 anni, e le figlie della donna, nate da una precedente relazione. Sono tutti originari di Secondigliano. Il 47enne perde il controllo della piccola vettura, che finisce per ribaltarsi sull’asfalto. La bambina, Michelle, muore sul colpo. Era in braccio alla madre. Accartocciata nel mini bagagliaio della vettura c’è la sorella di 16 anni. E’ ferita in maniera grave. Anche la mamma ha rimediato contusioni, le due saranno trasferite all’ospedale di Pozzuoli. Qualche passante allerta le forze dell’ordine. Sul posto arrivano i carabinieri di Varcaturo e i soccorritori del 118. Purtroppo questi ultimi non possono fare altro che constatare il decesso della bambina. Gli investigatori dell’Arma avviano le indagini.
Dai rilievi emerge che nell’incidente non ci sono altri veicoli coinvolti. Cosa ha fatto perdere il controllo dell’auto a D’Alterio? Domanda alla quale soltanto investigatori e inquirenti potranno rispondere. Il profilo del 47enne è noto alle forze dell’ordine: fino a sabato, infatti, D’Alterio era agli arresti domiciliari per furto. Era stato arrestato anni fa a Baia Domizia (all’epoca, tra l’altro, era sottoposto all’obbligo di firma) per un furto di pneumatici da una Smart, e in un’altra occasione ai Colli Aminei, in via Nicolardi, mentre stava svitando i bulloni delle ruote di un’automobile. Cessata la misura, sabato era tornato libero. E si era subito messo alla guida della Smart, pur non essendo in possesso della patente. La vettura, inoltre, è priva di assicurazione. Illegalità allo stato puro, insomma, già a cominciare dal numero di occupanti dell’automobile. Chiamarla leggerezza, alla luce di quanto accaduto, è riduttivo. L’automobile si è ribaltata sull’asfalto. La povera Michelle è morta sul colpo. Inutili i tentativi di soccorrerla. La sua vita è rimasta intrappolata nelle lamiere della Smart. Una scena terribile. I carabinieri hanno avviato l’attività investigativa partendo dal profilo del guidatore. Nel pomeriggio la prima svolta: il 47enne è stato arrestato e risponde della grave accusa di omicidio stradale. Al volante della Smart, con il suo comportamento, secondo l’accusa, ha provocato la morte della figlia della compagna. Il magistrato di turno della Procura di Napoli Nord ha disposto il sequestro della salma della bimba, sulla quale sarà eseguita l’autopsia. I carabinieri hanno sequestrato, inoltre, la Smart per gli approfondimenti di rito. Nelle prossime ore si lavorerà per ricostruire gli ultimi istanti di marcia della Smart. Una manovra azzardata o il peso eccessivo dell’auto, occupata da ben quattro persone: queste le ipotesi al vaglio degli investigatori. D’Alterio ha concluso la giornata in una cella del carcere di Poggioreale. La sua libertà è durata poche ore. Il dolore corale per la morte della piccola Michelle durerà per sempre.

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