Auto, Urso: “Ora servono aiuti alla ricerca e investimenti sull’innovazione”

Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy

Adolfo Urso (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

ROMA – “Ci siamo trovati un quadro praticamente in gran parte già definito. Ferma restando la scadenza del 2035, bisogna comunque tener presente i risultati ottenuti sulle proposte italiane, relativamente alla curva di riduzione delle emissioni che definisce la ripartizione degli oneri tra le case produttrici, migliorativa per i nostri veicoli commerciali, alle produzioni di nicchia, alla questione dei CO2 neutral fuels che verrà approfondita con uno studio ad hoc. Vi sono comunque ancora margini di intervento su cui faremo squadra”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista al Sole 24 Ore, commentando lo stop programmato alle auto diesel e benzina dal 2035.

Urso ha spiegato che è necessario “salvaguardare una filiera importante del sistema produttivo italiano. Deve essere un impegno duplice: alla gigafactory si deve abbinare la produzione delle Cinquecento elettriche nello stabilimento di Mirafiori. Stiamo dialogando con Stellantis nell’interesse del Paese che credo coincida con l’interesse dell’azienda”. Sull’industria italina e il passaggio all’auto elettrica, Urso ha commentato: “Sarà necessario investire molto in innovazione e sulla filiera dell’acumulo, per questo l’Italia è impegnata in due grandi progetti cosiddetti Ipcei sulle batterie per quasi un miliardo e mezzo. Ad essi si sommano misure del Pnrr e ordinarie. Risorse significativa saranno impegnate nell’ambito di un chiaro disegno strategico”.

(LaPresse)

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