Avellino, operazione contro i detenuti coinvolti nella rivolta con tentato omicidio in carcere

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AVELLINO – La Squadra Mobile della Questura di Avellino e il Nucleo Investigativo Regionale per la Campania della Polizia Penitenziaria hanno eseguito un’importante operazione, portando all’arresto di 11 persone coinvolte in una brutale rivolta avvenuta il 22 ottobre 2024 presso la Casa Circondariale “A. Graziano” di Avellino. Gli arrestati sono accusati di tentato omicidio aggravato, commesso con particolare crudeltà. Le misure cautelari in carcere sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura della Repubblica. I fatti risalgono al 22 ottobre 2024, quando una violenta rivolta tra detenuti ha portato al grave ferimento di un uomo, successivamente trasportato all’Ospedale “G. Moscati” di Avellino, dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Le indagini sono scaturite da questa aggressione e, grazie al lavoro delle forze dell’ordine e al coordinamento con la Polizia Penitenziaria, sono emersi dettagli cruciali che hanno permesso di ricostruire l’escalation di violenza che ha caratterizzato l’incidente. La causa principale di tale violenza è stata una lotta tra due gruppi criminali, intenti a contendersi il controllo dei traffici illeciti all’interno dell’istituto penitenziario. Le indagini sono state supportate da una meticolosa analisi delle immagini di videosorveglianza acquisite dalla Casa Circondariale e dalle dichiarazioni rilasciate da testimoni. Sono stati anche sequestrati corpi contundenti e altri oggetti pertinenti al reato, elementi che hanno contribuito all’identificazione dei partecipanti alla rivolta.

La combinazione di questi elementi ha reso possibile delineare con precisione la dinamica dei fatti e individuare gli autori della violenta aggressione. Le misure cautelari sono state applicate a undici detenuti, accusati di essere direttamente coinvolti nella rissa, e sono stati arrestati questa mattina. I nomi dei soggetti coinvolti nell’operazione sono: C. S. F., 20 anni, Avellino; O. N., 36 anni, Nigeria; T. V., 31 anni, Napoli, Z. R., 30 anni, Campobasso, P. A., 26 anni, Napoli, C. G., 27 anni, Napoli, M. P., 42 anni, Sarno, P. V., 40 anni, Salerno, G. L., 38 anni, Napoli, O. B. L., 42 anni, Cercola e F. G., 28 anni, Avellino. In risposta all’episodio di violenza, sono state effettuate anche perquisizioni straordinarie all’interno dell’istituto penitenziario, ad opera della Polizia Penitenziaria, che ha operato in stretto coordinamento con gli investigatori. Queste perquisizioni hanno portato al trasferimento dei detenuti ritenuti più pericolosi in altre strutture penitenziarie, anche in regioni diverse, per evitare ulteriori conflitti e garantire una gestione più sicura della popolazione carceraria.

Il lavoro tempestivo delle forze dell’ordine e della Procura di Avellino ha evidenziato l’alto grado di attenzione che l’Amministrazione ha dedicato alla sicurezza e alla legalità all’interno dell’istituto penitenziario. In un periodo in cui le dinamiche di violenza nelle carceri sono spesso alimentate da organizzazioni criminali, il controllo delle strutture penitenziarie diventa fondamentale per garantire il rispetto delle normative e prevenire l’espansione di attività illecite. La ristrutturazione della sicurezza interna e l’applicazione di misure cautelari sono il primo passo verso il ripristino dell’ordine e della disciplina in questi ambienti. La Procura di Avellino continua a lavorare per impedire che gruppi criminali possano esercitare il loro controllo nelle carceri, contrastando ogni forma di illegalità e creando le condizioni per un efficace processo di rieducazione dei detenuti, presupposto fondamentale per il reinserimento sociale degli stessi.

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