Aversa, attacco ai server del Comune: sindaco avvertito in ritardo

Il sindaco Francesco Matacena

AVERSA – Grave attacco informatico ai server del Comune di Aversa. La situazione è venuta alla luce solo ieri, quando il sindaco Francesco Matacena è stato informato dell’accaduto, nonostante i server fossero fuori uso già da lunedì. Questo ritardo nell’avviso ha destato preoccupazioni e interrogativi all’interno dell’amministrazione comunale, aumentando il senso di allarme per l’entità dell’incidente. Da una prima verifica interna, è emerso che l’attacco ha provocato la cancellazione di dati rilevanti appartenenti a vari uffici comunali strategici, tra cui i Lavori pubblici, gli Affari generali e il Servizio al cittadino. La perdita di queste informazioni sta generando preoccupazione non solo per la possibile compromissione delle attività amministrative quotidiane, ma anche per l’eventuale impatto su progetti in corso e future decisioni dell’ente. Subito dopo aver ricevuto la notizia, il sindaco Matacena ha agito con prontezza, denunciando l’attacco alle forze di polizia per consentire l’avvio immediato delle indagini. Nel giro di poche ore, gli investigatori della Digos si sono recati presso gli uffici del Comune per avviare i primi accertamenti tecnici, con l’obiettivo di comprendere la dinamica dell’attacco, la portata del danno e, soprattutto, risalire ai responsabili. Il primo cittadino ha inoltre provveduto a segnalare l’incidente alla procura, chiedendo un intervento tempestivo e un’indagine approfondita da parte della magistratura. L’episodio appare particolarmente inquietante non solo per la gravità dell’azione, ma anche per una serie di aspetti che sollevano domande ancora senza risposta. In primis, perché il sindaco è stato informato solo diversi giorni dopo l’inizio dell’attacco? Questo ritardo potrebbe essere indice di disfunzioni interne, oppure il tentativo di minimizzare l’accaduto? O peggio, c’è qualcuno che ha deliberatamente ostacolato il flusso di informazioni? Inoltre, il movente dell’attacco resta avvolto nel mistero: è stato un attacco mirato per cancellare specifici dati? E se sì, quali? Si fa strada l’ipotesi che l’obiettivo dell’attacco fosse quello di eliminare documenti fondamentali legati a pratiche delicate o progetti controversi, magari dati che potrebbero essere stati richiesti dalla magistratura o utili per proseguire indagini già avviate o per aprirne di nuove. Se confermato, questo scenario getterebbe un’ombra inquietante sulla vicenda, lasciando intendere che dietro l’attacco potrebbero esserci interessi particolari o tentativi di insabbiamento. La cancellazione dei dati potrebbe influire pesantemente sulle attività amministrative del Comune, paralizzando settori chiave come la gestione delle opere pubbliche e il rapporto con i cittadini. Le autorità giudiziarie e investigative stanno ora cercando di far luce su ogni dettaglio, non escludendo nessuna pista, inclusa quella di un attacco su commissione o di un sabotaggio interno. La Digos è già al lavoro per analizzare i sistemi compromessi e tracciare eventuali tracce lasciate dagli hacker, con l’auspicio di identificare rapidamente i colpevoli.
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