Aversa (Caserta), estorsione aggravata dal metodo mafioso: in cella Bianco e l’amministratore di “Croce Aversana”

AVERSA – Sono accusati di estorsione. Per questo Augusto Bianco, 27 anni, e Luigi Belfiore, 62 anni, sono stati raggiunti questa mattina da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dagli  agenti della Polizia di Stato ed emessa dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. I due sono ritenuti responsabili in concorso di estorsione aggravata dal metodo mafioso, in quanto Belfiore, titolare della ditta di trasporti denominata “Croce Aversana”, facendo intendere alle ditte concorrenti di avere “amicizie” all’interno dell’ospedale di Aversa e, attraverso l’intercessione di Bianco, esponente di una famiglia sodale al clan dei Casalesi, avvalendosi della forza di intimidazione, riusciva ad esercitare la sua attività in regime di monopolio. L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Caserta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, ha permesso di svelare, dunque, l’interesse del clan dei Casalesi nell’imposizione delle autoambulanze presso i nosocomi per il trasporto dei degenti. Augusto Bianco e Luigi Belfiore sono stati denunciati, insieme ad altre quattro persone, all’Autorità Giudiziaria per illecita concorrenza ed estorsione, reati aggravati dall’aver agito con metodologia mafiosa. I due sono ritenuti contigui al clan dei Casalesi-fazione Schiavone. Già lo scorso gennaio, la Squadra Mobile di Caserta aveva arrestato il padre di Augusto, Cesare Bianco di 52 anni,  affiliato storico del clan (già accusato di associazione mafiosa, omicidio ed estorsione), in quanto ritenuto responsabile, insieme aSchiavone Francesco ‘Sandokan’ e a Francesco Schiavone ‘Cicciariello’ quali mandanti, dell’omicidio di Giovanni Parente del 24.10.1944, consumato il 26 settembre del1996 a Santa Maria La Fossa, nell’ambito della faida per il controllo dei territori di Grazzanise e Santa Maria La Fossa. L’inchiesta ha consentito di appurare come, proprio grazie alla ‘forza’ del clan, rappresentato da Augusto Bianco, figlio di Cesare, Belfiore Luigi e il figlio Vincenzo, amministratori della Croce Aversana, società attiva nel trasporto di degenti da e per l’Ospedale Civile Moscati di Aversa, abbiano, di fatto, operato in regime di assoluto monopolio, impedendo ad altri di operare in tale settore e controllando, al fine di escluderla, l’operatività di una impresa concorrente che era in grado di effettuare solo alcuni trasporti e solo dopo ‘autorizzazione’ del Belfiore e quindi dell’associazione mafiosa. I due sono nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome