AVERSA – Il pronto soccorso dell’ospedale “Moscati” è in piena emergenza. Scene di malati costretti a restare per giorni su barelle nei corridoi o curati seduti sulle sedie hanno sollevato l’indignazione di operatori e cittadini. La situazione critica ha spinto i sindacati a chiedere un incontro urgente con il direttore sanitario dell’ospedale, Stefania Fornasier, e con quello dell’Asl, Saverio Misso, per aprire un tavolo di confronto sul problema. Secondo le segnalazioni del personale, il sovraffollamento e il fenomeno del boarding – il prolungato stazionamento dei pazienti in attesa di ricovero – stanno mettendo a rischio la sicurezza delle cure. L’ospedale “Moscati” serve un bacino d’utenza di circa 904.198 abitanti e registra ogni anno 85.000 prestazioni sanitarie. Tuttavia, opera in condizioni di precarietà che compromettono la qualità dell’assistenza. Il segretario della Fials, Salvatore Stabile, ha evidenziato le principali criticità: mancata implementazione del piano aziendale di gestione del sovraffollamento;
Carente disponibilità di risorse, come i posti letto per l’Osservazione breve intensiva (Obi) e un pre-triage operativo;
Assenza di percorsi Fast-Track, indispensabili per gestire rapidamente i codici a bassa priorità; Non attivazione dell’algoritmo Nedocs, strumento utile a monitorare il sovraffollamento in tempo reale; Mancanza di una Uoc di Medicina d’Urgenza, che potrebbe migliorare la gestione dei casi più complessi. La Fials ha chiesto interventi urgenti, sollecitando l’implementazione delle linee di indirizzo nazionali, come la creazione di Osservazioni Brevi Intensive e il potenziamento del personale. “La situazione è insostenibile – dichiara Stabile – e richiede interventi immediati da parte delle istituzioni regionali e nazionali. E’ necessario garantire la sicurezza degli utenti e del personale sanitario, che lavora in condizioni estreme”. Il sovraffollamento e l’impossibilità di garantire cure adeguate sollevano preoccupazioni su larga scala, rendendo urgente una risposta coordinata tra Asl, ospedale e istituzioni. Il grido di protesta del personale sanitario e dei sindacati non può essere ignorato. Migliorare le condizioni operative del pronto soccorso è essenziale per tutelare il diritto alla salute dei cittadini e la dignità professionale di chi, ogni giorno, si trova in prima linea. Situazione difficile anche a Sessa Aurunca, dove i comitati raccolgono le firme in piazza per salvare il San Rocco.