Aversa, studentesse spogliate con l’app: esposto in procura

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AVERSA – La città è teatro di una vicenda che solleva preoccupazioni non solo sotto il profilo morale e sociale, ma anche legale e psicologico. I genitori di alcune ragazze vittime del fenomeno noto come “Deepnude” hanno presentato un esposto alla procura minorile contro ignoti, dopo che un gruppo di giovani, figli di professionisti della città, avrebbe creato e diffuso, all’interno di chat private, immagini modificate delle compagne di classe utilizzando un software di intelligenza artificiale. Il software Deepnude è un programma digitale che, attraverso algoritmi avanzati, elimina i vestiti dalle fotografie, creando immagini false di nudità. In questo caso, le immagini delle ragazze coinvolte sono state manipolate in modo tale da sembrare fotografie compromettenti, pur non essendo mai state scattate da loro.

Queste immagini, non essendo reali, sono state poi diffuse tra gli studenti, dando il via a una circolazione di contenuti sessualmente espliciti, frutto di manipolazioni digitali. Le immagini, che costituiscono una grave violazione della privacy e della dignità delle ragazze coinvolte, sono state inviate in alcune chat private tra gli studenti, alimentando una dinamica perversa che ha trovato terreno fertile in alcuni gruppi giovanili. Le famiglie delle ragazze hanno confermato che le immagini diffuse non sono state scattate dalle giovani protagoniste, ma sono il risultato della manipolazione tramite il software Deepnude, che consente di “spogliarle” virtualmente con un semplice clic.

Le testimonianze delle studentesse, che si sono sentite vittime di un abuso della loro immagine, hanno messo in allarme le famiglie e le autorità locali, sollevando la preoccupazione per il forte disagio psicologico derivante dalla diffusione di immagini modificate senza il consenso delle ragazze. Le giovani, infatti, hanno confermato ai propri genitori di non aver mai scattato tali foto, ma di essere state oggetto di un abuso digitale che ha danneggiato la loro dignità e reputazione. Questa vicenda ha suscitato una forte reazione da parte delle famiglie, che si sono dette preoccupate non solo per l’abuso di immagine subito dalle loro figlie, ma anche per la crescente diffusione di tecnologie come il Deepnude, che permettono di creare e diffondere contenuti falsi e compromettenti senza il consenso delle persone coinvolte.

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