MILANO – Avvio di seduta debole per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib in calo dello 0,1% e lo spread btp-bund in rialzo di 3 punti base a quota 257 dopo le tensioni interne alla maggioranza che investono il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e nel giorno in cui l’Italia deve collocare sul mercato fino a 7,75 miliardi di euro di btp. Sul listino milanese scivola Saipem (-1,3%), dopo le dimissioni del Cfso Bozzini e continuano ad essere vendute Tim (-0,8%) ed Atlantia (-0,5%).
Prese di beneficio su Ferragamo (-0,9%) dopo il rally della vigilia. Tra i bancari deboli Intesa (-0,7%) e Ubi (-0,4%) mentre faticano anche le utility Terna (-0,6%), A2A (-0,5%) ed Enel (-0,6%). Fiacca Campari (-0,8%) che il broker Exane giudica troppo cara. In decisa controtendenza Stm (+3%), bene Ferrari (+1,2%) e Recordati (+1,1%). Respira Astaldi (+0,4%), tempestata dalle vendite nelle scorse sedute.
Euro
Quotazioni in lieve rialzo per l’euro in avvio di giornata. La moneta unica europea passa di mano a 1,1630 dollari (1,1624 ieri sera a New York). Lo yen è a quota 129,60.
Borse europee
Migliorano la loro intonazione in corso di mattinata e anche Piazza Affari, dopo un avvio debole, gira in positivo (+0,1%). Londra è poco mossa, Parigi avanza dello 0,2% e Francoforte dello 0,3% in una giornata in cui l’attenzione degli investitori si concentrerà sulla riunione della Bce e della Bank of England. In attesa di conoscere le decisioni di politica monetaria l’euro si apprezza a 1,1618 sul dollaro e la sterlina sale a 1,3047 sul biglietto verde. Lo spread btp-bund si riassorbe a 254 punti base dopo che il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha smentito l’ipotesi di dimissioni e in attesa che in mattinata il Tesoro collochi fino a 7,75 miliardi di Btp.
Sui listini, che incassano la disponibilità degli Usa a un nuovo round negoziale con la Cina sui dazi, corrono le auto (+1,1% l’indice Dj Stoxx di settore) e salgono le banche (+0,7%). Fiacchi invece gli energetici (-0,3%), con il petrolio che ritraccia dai massimi di metà luglio, e le utility (-0,1%).
Borse asiatiche
Mettono fine alla più lunga serie di ribassi degli ultimi 16 anni, con l’indice Msci Asia-Pacifico che ha terminato in calo 10 sedute consecutive. Tokyo è salita dello 0,96%, Seul dello 0,14%, Hong Kong avanza dell’1,67%, Shanghai dello 0,71% e Shenzhen dello 0,23 mentre Sydney ha perso lo 0,76%. La volontà degli Usa di avviare un nuovo round negoziale con la Cina, a breve distanza dalla minaccia di nuovi dazi, ha allontanato i timori di un escalation commerciale. Prospettiva che proprio non piace ai mercati; con Goldman Sachs che, ricorda Bloomberg, ha ipotizzato anche uno scenario di ‘Orso’ per Wall Street e Morgan Stanley che ha raffreddato le sue prospettive sulle Borse mondiali.
L’attenzione si concentrerà sulle riunioni odierne dalla Bank of England, dalla Bce ma anche dalla Banca centrale turca, a cui gli investitori chiedono una severa stretta sui tassi. Dagli Usa arriveranno i dati sui sussidi di disoccupazione e sull’inflazione.