Baby gang, a 16 anni con droga e mazzette: arrestato. È allarme in città, la Prefettura rafforza i controlli

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Operazione della polizia
Operazione della polizia

MODENA – Un’ombra nera che si allunga sulle strade della città, un’escalation di criminalità che ha per protagonisti ragazzi giovanissimi, spesso soli e senza punti di riferimento. Spacciano, rapinano, non esitano a usare la violenza, eppure hanno appena 16 anni. Il fenomeno dei gruppi di minori stranieri non accompagnati, in prevalenza di origine tunisina, dediti a reati predatori, continua a generare un crescente allarme sociale, con episodi che si susseguono a un ritmo preoccupante e che vedono come vittime, molto spesso, altri adolescenti.

L’ultimo capitolo di questa cronaca allarmante è stato scritto la sera del 15 dicembre. Erano circa le 22 quando una pattuglia della Squadra Volante, impegnata in un servizio di controllo del territorio in via Emilia Est, ha notato un ragazzo il cui atteggiamento ha immediatamente destato sospetti. Alla vista dell’auto della Polizia, il giovane ha bruscamente accelerato il passo, tradendo un chiaro tentativo di sottrarsi a un eventuale controllo. Un nervosismo che non è sfuggito agli agenti, che lo hanno prontamente raggiunto e fermato. Identificato, si è scoperto essere un 16enne di origine tunisina, un volto purtroppo già noto agli archivi delle forze dell’ordine per precedenti specifici: detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e persino istigazione alla corruzione.

La perquisizione ha confermato i sospetti: nelle sue tasche sono state rinvenute diverse dosi di crack e hashish, già confezionate e pronte per essere vendute al dettaglio, insieme a una somma di denaro contante, ritenuta provento dell’attività illecita. Ma il dettaglio più sconcertante è emerso durante le fasi del controllo. Con una spregiudicatezza disarmante per la sua età, il 16enne ha tentato a più riprese di corrompere gli agenti, offrendo loro tutto il denaro che aveva con sé in cambio della libertà. Un tentativo maldestro e disperato che non ha fatto altro che aggravare la sua posizione. Per lui sono scattate immediatamente le manette con le accuse di detenzione ai fini di spaccio e istigazione alla corruzione.

L’episodio non è un caso isolato, ma la spia di un’emergenza che le istituzioni stanno affrontando con la massima attenzione. Proprio ieri mattina, infatti, si è riunito il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto, con la partecipazione dei vertici provinciali di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Sul tavolo, l’analisi dell’andamento della sicurezza sul territorio, con un focus particolare sulle aree più critiche.

In questo contesto, sono stati esaminati i dati relativi all’efficacia delle cosiddette “zone rosse”, istituite con ordinanza prefettizia per contrastare degrado e criminalità. Dal 5 novembre al 14 dicembre, i controlli intensificati in queste aree hanno portato all’identificazione di 2.560 persone (1.156 italiani e 1.404 stranieri) e al controllo di 242 veicoli. Sono stati emessi 48 ordini di allontanamento (DASPO urbano) nei confronti di soggetti molesti o pericolosi. Otto persone, già allontanate, sono state sanzionate per aver violato il divieto, mentre 14 stranieri sono risultati irregolari sul territorio nazionale. Il bilancio complessivo delle operazioni nelle zone rosse parla di 6 arresti e 27 denunce a piede libero.

In vista delle festività natalizie, periodo in cui le strade e i centri commerciali si affollano, il Comitato ha disposto un ulteriore rafforzamento del dispositivo di sicurezza. Sarà intensificata l’azione di monitoraggio e vigilanza nei luoghi caratterizzati da un notevole afflusso di persone e da una maggiore circolazione di denaro e merci, nel tentativo di prevenire reati e garantire ai cittadini di vivere le feste in tranquillità. Una risposta ferma a un fenomeno che minaccia la sicurezza e la percezione stessa di essa nel cuore della comunità.

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