MOSCA – Le storie che arrivano da Mosca non sono tutte belle. O meglio, non tutto ciò che è accaduto e sta accadendo al Mondiale è circondato da un’atmosfera di gioia e passione. Carlos Bacca e Mateus Uribe hanno subito minacce di morte da parte dei tifosi colombiani. Sono stati loro a sbagliare gli ultimi due rigori della serie contro l’Inghilterra. Stesso destino anche per Carlos Sanchez, che aveva procurato il penalty su Kane nel secondo tempo. Errori che sono costati l’eliminazione ai Cafeteros agli ottavi di finale. Così come, il 22 giugno del 1994, un autogol di Andres Escobar contro gli Stati Uniti era costato l’addio alla competizione. E a lui, qualche giorno più tardi, la vita.
Bacca e Uribe, minacce di morte. Quel filo di terrore che parte da Escobar
I due calciatori colombiani che hanno fallito dagli 11 metri nella lotteria finale hanno ricevuto messaggi d’odio e addirittura minacce di morte sui social network. Tifosi, o presunti tali, che si sono scagliati principalmente sull’ex attaccante del Milan. La sua conclusione, parata da Pickford, ha fatto da apripista al successo inglese. Nemmeno Carlos Sanchez è stato risparmiato. Il suo Mondiale è stato praticamente disastroso, con rigore procurato ed espulsione anche nella prima gara, quella col Giappone. L’episodio inquietante arriva a poche ore dall’anniversario della morte di Andres Escobar. Il 2 luglio del 1994, un sicario gli esplose contro 12 colpi di pistola. Suo malgrado, era finito al centro di un giro di scommesse tra i clan di Medelin e quelli di Cali. Il suo autogol contro gli Stati Uniti costò l’eliminazione della Colombia. Pagò con la vita.
Anche Jorgensen nel mirino degli psicopatici
Qualche giorno fa, un fatto simile era avvenuto anche per Nicolai Jorgensen. Il 27enne attaccante del Feyenoord era stato sfortunato protagonista della gara giocata dalla sua Danimarca contro la Croazia. Ancora un errore dal dischetto, l’ultimo della serie, che aveva mandato a casa la nazionale nordica. Nelle ore successive, il calciatore è stato oggetto di minacce di morte espresse sui social network. Toni così cruenti da portare la Federazione danese a rivolgersi alla polizia. Le indagini sono già partite.