Bagarre in Aula, Di Maio: quando noi protestavamo eravamo “squadristi”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 27-07-2018 Roma Politica Palazzo Chigi - Consiglio dei Ministri Nella foto Luigi Di Maio incontra i giornalisti al termine del CdM Photo Roberto Monaldo / LaPresse 27-07-2018 Rome (Italy) Chigi palace - Council of Ministers In the photo Luigi Di Maio

ROMA – Le opposizioni (clicca qui) fanno bagarre contro la manovra e si dimenticano delle critiche che hanno rivolto, a parti invertite, al movimento 5 Stelle. Lo nota Luigi Di Maio sui social. “Mi stupisce che molti si scandalizzino per quello che l’opposizione ha fatto in aula in questi giorni: invasione dei banchi del Governo, lancio di volumi, grida. Embè? Noi abbiamo fatto lo stesso quando stavamo all’opposizione. Solo che gli stessi che mettono in pratica questi metodi oggi, allora ci definivano squadristi e violenti”“Noi quando facevamo opposizione difendevamo i pensionati minimi, le piccole e medie imprese, i disoccupati e quelli che finivano nella morsa dell’azzardopatia e tante altre fasce deboli. Questi qui invece lo fanno per opporsi a un aiuto vero a tutti i disoccupati, a chi vive sotto la soglia di povertà, a chi – nel loro complice silenzio – è stato truffato da quelle banche che loro hanno salvato”.

Il vicepremier: minoranze nervose

Il vicepremier si chiede quindi: “Sarà forse questo il motivo di tanto nervosismo da parte di coloro i quali hanno governato e oggi vedono cadere tutte le teorie con cui hanno ipnotizzato gli italiani per anni?

Nessun blocco delle assunzioni all’università

“Anche oggi Repubblica ci propina la sua balla quotidiana parlando di ‘colpo mortale all’università’ in riferimento a un presunto blocco delle assunzioni. Nulla di più falso! Il comma 208-septies della legge di bilancio in discussione alla Camera fa esplicito riferimento alle facoltà assunzionali dell’anno 2019, escludendo quindi quelle degli anni precedenti. Ciò di cui parla Repubblica ha quindi effetti veramente minimi per il mondo accademico. Ecco perché: questo comma riguarda solo i concorsi a valere sui punti organico 2019, che in ogni caso non si concluderebbero prima della seconda metà dell’anno”. Lo affermano di deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura, Marco Bella e Alessandro Melicchio.

Prese di servizio spostate di un paio di mesi

“Se consideriamo poi che la norma non blocca l’emanazione di concorsi, né il loro espletamento, né le nomine ma solo la presa di servizio, capiamo bene che stiamo posticipando queste ultime di un paio di mesi”. Non cambia niente, invece, per le prese di servizio maturate negli anni precedenti. Idem per le le conversioni da ricercatore a tempo determinato di tipo B a professore associato, le quali insieme rappresentano la maggioranza delle assunzioni a tempo indeterminato delle università. “Anche il centro studi della Camera nel dossier di accompagnamento alla manovra a pagina 248 conferma questi dati”, aggiungono Bella e Melicchio.

 

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