ACERRA – Il padre della piccola Giulia, la bambina di 9 mesi sbranata da un pitbull, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Vincenzo Loffredo, 25 anni, è accusato anche di omessa custodia e vigilanza del cane mentre si occupava della figlia. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Nola, prevede anche l’autopsia sul corpo della bimba. Restano ancora molti punti oscuri sulla drammatica morte della piccola Giulia. Il tragico evento si è verificato nell’abitazione della bambina, dove si trovava con il padre, mentre la madre era impegnata in un turno di lavoro presso una pizzeria. Secondo quanto riferito dal genitore, l’animale, un pitbull di circa 25 chili di nome Tyson, era sprovvisto di microchip.
Il cane è stato affidato ai servizi veterinari dell’Asl Napoli 2 Nord e trasferito presso il canile convenzionato di Frattaminore, dove verrà sottoposto a rilievi e analisi. Con lui, è stato portato anche un secondo cane della famiglia, un meticcio femmina, regolarmente microchippato.
Il padre della piccola Giulia, Vincenzo, di 25 anni, ha inizialmente fornito una versione discordante dei fatti. In un primo momento, avrebbe riferito alla polizia di essere stato aggredito, insieme alla figlia, da un cane randagio. Successivamente, però, ha ritrattato, dichiarando di aver trovato la bimba nel letto, in una pozza di sangue, dopo essere stata attaccata dal loro cane. L’intero appartamento, situato al primo piano di un edificio nel rione Ice Snei, è stato posto sotto sequestro per consentire le indagini. Le autorità stanno ora analizzando ogni elemento utile per chiarire la dinamica della tragedia e hanno disposto test tossicologici sul padre della bambina. Dopo essersi accorto dell’attacco, il padre ha trasportato d’urgenza la piccola Giulia al pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori. Purtroppo, le ferite erano troppo gravi e i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. L’orario dell’arrivo in ospedale, poco prima di mezzanotte e mezza, solleva ulteriori interrogativi sulla tempistica dell’accaduto.
I residenti del rione Ice Snei parlano di un dramma prevedibile. Secondo alcuni vicini, Tyson non era un cane docile e lo scorso anno aveva già dato segnali di aggressività. “Era scappato e aveva aggredito un cagnolino portato a spasso da una dog sitter”, raccontano.
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