MILANO – Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, si avvia verso il quarto mandato alla guida dell’associazione bancaria italiana. Il comitato esecutivo Abi ha approvato all’unanimità una modifica allo statuto per proporre al consiglio, che si terrà a dicembre, la riconferma di Patuelli per biennio 2020-2022. Il terzo mandato del banchiere emiliano, infatti, scadrà a luglio 2020. Con la modifica allo statuto l’Abi reintroduce la possibilità di un quarto mandato, prevedendo che terzo e quarto vengano decisi da una maggioranza qualificata dei tre quarti del consiglio.
La scelta
La decisione riporta lo statuto dell’Abi al periodo precedente al mandato dell’ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, a capo dell’associazione bancaria dal 2010 al 2013, travolto poi dagli scandali che hanno fatto precipitare Rocca Salimbeni fino al salvataggio pubblico. Originariamente erano previsti, infatti, al massimo, quattro mandati biennali consecutivi, come è stato per Maurizio Sella che è stato presidente dell’Abi per 8 anni.
La personalità
Patuelli, subentrato in una situazione di emergenza, è passato dall’essere un traghettatore al diventare una figura di riferimento per tutti i vertici delle banche grazie alle sue doti diplomatiche. Il banchiere emiliano, che è presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna, ha guidato l’associazione in uno dei periodi più turbolenti per il sistema italiano, travolto da scandali e fallimenti, che hanno avuto un notevole costo per gli stessi istituti e per lo Stato, ed è interessato dalle controverse norme europee sul ‘bail in’. “Non siamo stati sempre d’accordo con le sue posizioni, ma il suo operato è stato caratterizzato da coerenza, correttezza e trasparenza”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “In questi anni, Patuelli è stato garante dell’equilibrio nel settore bancario in una fase complessa, tra crisi internazionale e scandali; ha ridato lustro all’Abi, assicurandole un ruolo politico e liberandola dal vincolo di sottomissione a istituzioni e autorità. Inoltre, Patuelli si è sempre battuto, in Italia e in Europa, per tutelare le banche ed è stato un interlocutore serio, affidabile e credibile dei sindacati”, aggiunge il segretario generale del sindacato dei bancari.
di Lorenzo Allegrini