MILANO – Anche gli analisti di Barclays guardano con favore alle conseguenze su Bper di un’acquisizione di Banca Carige. In una nota dedicata a Bper dal titolo ‘Carige: It would be a solid deal’, ovvero ‘Carige: sarebbe un accordo solido’, gli analisti scrivono che, “in base alle condizioni proposte, l’offerta di Bper per acquisire Carige avrebbe un impatto (almeno) neutrale sul capitale, e sarebbe accretive sull’eps di una percentuale a doppia cifra entro il 2024”.
“I termini dell’offerta garantiscono una neutralità sul capitale. Bper ha presentato una offerta non vincolante all’Fitd (Fondo interbancario di Tutela dei Depositi) per l’acquisizione di una quota dell’88,3% in Carige (e per il successivo takeover sulla partecipazione rimanente dell’11,7% a 0,80 euro per azione, per un totale di 71 milioni di euro) – ricorda la nota di Barclays – L’offerta scadrà se, entro il 20 dicembre del 2021, l’Fitd non garantirà a Bper un accordo in via esclusiva o se Bper e Fitd non sigleranno un Memorandum of Understanding vincolaante entro il 31 dicembre del 2021. Tra gli altri aspetti, Bper ha chiesto all’Fitd di iniettare 1 miliardo di euro in Carige prima del closing (dovrebbero dunque contribuire tutte le banche. In questo modo, il CET1 dell’entità combinata raggiungerebbe il 14,5%, secondo le nostre stime”.
Barclays scrive che, “anche senza la dote fiscale Dta, l’accordo garantirebbe a Bper una buona flessibilità di capitale”. L’eventuale intesa offre inoltre a Bper “la possibilità di ridurre anche il proprio staff, ottimizzando ulteriormente la base dei costi”. Ancora, “le società prodotto di Bper potrebbero essere sostenute da una distribuzione che avverrebbe su una rete più ampia. Nel caso di Arca, per esempio (la società di asset management di cui Bper detiene una quota del 57%), questa acquisizione potrebbe rappresentare anche una mossa difensiva, in quanto Carige distribuisce già prodotti Arca e, se ci fosse un’altra banca che acquisisse Carige, Arca probabilmente perderebbe alcuni AuM (Carige ha un totale di 12 miliardi di euro di masse gestite)”.
“L’entità frutto della fusione – si legge ancora nel commento di Barclays – disporrebbe di asset totali per un valore di 150 miliardi di euro, con una quota nel mercato dei depositi in Italia pari al 5,5%. È importante sottolineare che il lungo periodo di ristrutturazione di Carige (di cui più di due anni sotto la leadership dell’Fitd) ha portato a una profonda pulizia del bilancio di Carige (con un Npl ratio pari al 4,7%), fattore che è importante in vista di una possibile considerazione del profilo di rischio di Bper dopo l’accordo”. Il titolo Bper Banca è sotto pressione, in calo dell’1,61% circa sul Ftse Mib di Piazza Affari. Anche Carige è sotto tono con un calo dell’1,84%.
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