ROMA (gp) – Il gip di Roma non si arrende, vuole vederci chiaro sulla presunta soffiata dell’ex premier Matteo Renzi sulle banche a Carlo De Benedetti, presidente onorario del gruppo Gedi. L’editore di Repubblica investì sulle Popolari e subito dopo arrivò il decreto del governo che evitò il default delle banche. Quell’operazione ha consentito a De Benedetti di guadagnare 600mila euro. Il gip Gaspare Sturzo, come riporta il ‘Fatto Quotidiano’ ha disposto nuove indagini sulla vicenda, che vede iscritto sul registro degli indagati il broker di De Benedetti, Gianluca Bolengo. Il giudice ha dato alla Procura, il pm titolare dell’inchiesta è Stefano Pesci, altri tre mesi per effettuare nuovi approfondimenti. Si tenterà di ricostruire cosa avvenne nel 2015 a partire dalla telefonata tra De Benedetti e Bolengo nella quale l’editore ordina l’acquisto dei titoli delle banche popolari, dicendosi certo che ci sarebbe stato un decreto. Provvedimento che puntualmente è arrivato. La registrazione di quella chiamata, che sarà oggetto di nuova perizia per avere la certezza del suo contenuto, fu recuperata dalla Finanza e poi è finita sul tavolo della Consob, che ha effettuato degli accertamenti su un possibile insider trading, salvo poi archiviare. Troppi i punti oscuri di quella vicenda. Il gip vuole chiarezza, anche perché a Perugia è in corso un’altra inchiesta nata da un esposto di Elio Lannutti, neo senatore del Movimento 5 Stelle, nel quale contesa la gestione del fascicolo da parte dei magistrati capitolini. De Benedetti sostiene di aver investito poco sulle banche popolari, a dimostrazione, a suo dire, di non aver avuto a disposizione alcuna informazione privilegiata. La perizia sulla telefonata in cui disse “la riforma passa, l’ha detto Renzi” servirà a dimostrare quanto di vero c’è nelle sue affermazioni.