MILANO- I prestiti delle banche italiane alle famiglie e alle imprese aumentano a dicembre di appena lo 0,3%, con la domanda di credito dalle aziende che prosegue la sua frenata per effetto della stagnazione economica. L’Abi rileva che, nonostante i tassi di interesse su livelli storicamente infimi, la riduzione della domanda di finanziamenti porta a un calo dell’1,9% dei prestiti alle imprese a novembre. Si tratta della caduta peggiore dal 2015. Sempre a novembre, invece, si conferma la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie aumenta del 2,5% su base annua.
I dati
Insomma, sono soprattutto le famiglie a mantenere in positivo il saldo dei prestiti, con i tassi dei mutui per l’acquisto di abitazioni che restano vicinissimi ai minimi storici. A dicembre, infatti, salgono di pochissimo, all’1,47% dall’1,43% di novembre. Segnano un nuovo minimo record, al contrario, il tasso medio sul totale dei prestiti, al 2,48%, limato appena dal 2,49% di novembre, e quello sui prestiti alle imprese, all’1,27% di dicembre dall’1,29% del mese precedente, per la debolezza della fase economica.
Sul fronte della pulizia dei bilanci, le banche continuano a migliorare. Le sofferenze nette delle banche italiane a novembre si sono attestate a 29,6 miliardi di euro, in calo di 8,7 miliardi rispetto ai 38,3 miliardi dello stesso mese del 2018 (-22,7%) e in flessione di 36,3 miliardi da 65,9 miliardi di novembre 2017 (-55,1%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze al netto di svalutazioni e accantonamenti raggiunto a novembre 2015 e pari a 88,8 miliardi, la riduzione è di oltre 59 miliardi (-66,7%). Bene la raccolta da depositi, che sale del 5,6% a dicembre, mentre quella da obbligazioni, che a novembre era tornata in positivo, risulta stabile su base annua.
di Lorenzo Allegrini