ROMA – L’Italia si avvia a chiudere il 2018 con una crescita del Pil dell’1%, o dello 0,9% tenendo conto dei dati destagionalizzati e delle correzioni per il calendario, ma scivolando in recessione tecnica nel secondo semestre. Lo stima la Banca d’Italia. “Negli ultimi tre mesi del 2018 il Pil potrebbe essere ancora diminuito” dopo la flessione dello 0,1% registrata nel terzo trimestre. Lo si legge nel Bollettino economico di via Nazionale, che precisa che il calo sarebbe avvenuto “a seguito della flessione della domanda interna”. Mentre “sarebbe proseguito il recupero delle esportazioni”.
I dati
Per parlare di ‘recessione tecnica’ servono almeno due trimestri di riduzione del Pil consecutivi. Nei tre mesi estivi il Pil è diminuito dello 0,1% sul periodo precedente, interrompendo l’espansione in atto da oltre un triennio, ovvero dal secondo trimestre del 2014, soprattutto per la flessione degli investimenti (-1,1 per cento), “in particolare in beni strumentali, ma anche dal lieve calo della spesa delle famiglie”. Secondo via Nazionale “l’attività sarebbe rimasta pressoché stabile nei servizi e si sarebbe ridotta nell’industria in senso stretto” e “sarebbe aumentata marginalmente nel comparto edile”.
LaPresse
Bankitalia: “Pil 2018 verso +1%, ma probabile recessione tecnica”
L'Italia si avvia a chiudere il 2018 con una crescita del Pil dell'1%, o dello 0,9% tenendo conto dei dati destagionalizzati e delle correzioni per il calendario, ma scivolando in recessione tecnica nel secondo semestre.