Bari, inchiesta bancarotta fraudolenta: perquisizioni delle abitazioni e sedi della società

Perquisizioni delle abitazioni, degli studi professionali, di auto, delle sedi delle società e di altri luoghi eventualmente nelle disponibilità degli indagati finiti sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta in relazione alla situazione economico-finanziaria di alcune aziende riconducibili agli imprenditori baresi Matarrese

Foto LaPresse

Perquisizioni delle abitazioni, degli studi professionali, di auto, delle sedi delle società e di altri luoghi eventualmente nelle disponibilità degli indagati finiti sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta in relazione alla situazione economico-finanziaria di alcune aziende riconducibili agli imprenditori baresi Matarrese. E’ quanto ha disposto il pm della procura di Bari, Lanfranco Marazia, che ha delegato i finanzieri anche al sequestro di supporti informatici, server, pc tablet, telefoni, chiavette Usb e dispositivi di archiviazione di massa, anche di tipo cloud, allo scopo di ricostruire le operazioni finanziarie, la natura dei fondi impiegati, la loro provenienza e la destinazione e definire il ruolo degli indagati e di eventuali altri persone.

Per la procura di Bari “grave e allarmante appare la pianificazione cui è risultata destinataria la I.Con srl in liquidazione”. “Quest’ultima, evidentemente, ritenuta dalla famiglia Matarrese un pericoloso serbatoio di debiti, dopo essere stata privata della partecipazione pari al 50% nella Betonimpianti srl (storica impresa della famiglia Matarrese, dotata di impianto industriale per la produzione di calcestruzzo) è stata affibbiata (al prezzo di un euro) alla So.del.va srl, verosimilmente costituita ad hoc per l’acquisto della partecipazione, il cui amministratore Valerio De Luca ha poi provveduto a dissipare e distrarre in favore di Oronzo Trio, la parte restante del patrimonio della I.Con srl rappresentato da terreni adibiti a cave, dagli automezzi e dalle attrezzature”.

Sempre secondo l’ipotesi della procura barese, “il tutto nella consapevolezza di lasciare, nella I.Con srl soltanto debiti e nella previsione dell’evitabile fallimento”.

(LaPresse)

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