BARI – Dopo le perquisizioni eseguite dai carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità) di Bari disposte dalla procura di Trani (Bat) nell’ambito dell’inchiesta avviata in seguito all’intossicazione alimentare per il consumo di tonno a pinna gialla, l’associazione Codici ha presentato un esposto.
“Abbiamo deciso di intervenire per tutelare i consumatori, che hanno visto mettere a rischio la propria salute per questioni economiche, per ragioni di mercato. Quanto accaduto è gravissimo ed è l’ennesimo campanello d’allarme relativo alla contraffazione in campo alimentare”, dice in una nota Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici.
I decreti di perquisizioni sono stati eseguiti lo scorso 20 maggio dai militari del Nas di Bari, Napoli Taranto, Foggia, Campobasso e Salerno con il supporto dei comandi provinciali dei carabinieri, a carico di imprenditori e dipendenti di aziende ittiche, ritenuti responsabili, a vario titolo, di contraffazione di sostanze alimentari, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine, distribuzione di alimenti nocivi e lesioni personali. L’inchiesta è stata avviata dopo l’intossicazione alimentare patita da decine di persone, in varie province del territorio nazionale, alcune delle quali ricoverate in ospedale, tra cui una famiglia di Pezze di Greco di Fasano, in provincia di Brindisi, dopo il consumo di tonno a pinna gialla (Thunnus Albacares).
(LaPresse)