ROMA – Continua la caccia a Cesare Battisti, il terrorista italiano di cui il governo brasiliano ha autorizzato l’estradizione. Battisti, rifugiatosi in Brasile per sfuggire alle sue responsabilità dopo gli ‘anni di piombo’ e la lotta armata, si è reso irreperibile giovedì scorso. Le forze dell’ordine stanno ora cercando di rintracciarlo per metterlo su un aereo per l’Italia.
Il ringraziamento di Mattarella
Nel frattempo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato al presidente uscente del Paese sudamericano, Michel Temer, un messaggio per esprimere gratitudine per la decisione di concedere l’estradizione. “Signor Presidente – si legge nella missiva del Colle – desidero esprimerle il mio più vivo ringraziamento per la sua decisione in merito al caso del cittadino italiano Cesare Battisti, condannato in via definitiva, per reati gravissimi, dai Tribunali italiani e sinora sottrattosi all’esecuzione delle relative sentenze. Il gesto da lei compiuto – aggiunge Mattarella – costituisce una testimonianza significativa dell’antica e solida amicizia tra il Brasile e l’Italia e testimonia la sensibilità in relazione a una vicenda complessa e delicata, che suscita sentimenti di intensa partecipazione nell’opinione pubblica del nostro Paese. Apprezzo molto la determinazione della sua decisione – conclude il Capo dello Stato – che contribuisce a rendere giustizia alle vittime dei reati per i quali Cesare Battisti è stato condannato e allo Stato italiano”.
Salvini: “In Italia con il primo volo”
Una decisione, quella di Temer, dettata dal suo successore designato, Jair Bolsonaro. Il nuovo numero uno carioca aveva da tempo annunciato l’intenzione di estradare l’ex leader dei Proletari Armati per il Comunismo. L’intento era quello di fare un favore al governo giallo-verde e accreditarsi così in Europa e soprattutto presso il fronte sovranista internazionale. Tanto che da Roma è arrivato anche il personale ringraziamento di Matteo Salvini. Lo stesso ministro dell’Interno e leader della Lega ha annunciato: “Se serve prendo il primo volo per riportare finalmente in Italia un delinquente condannato all’ergastolo”.
L’amarezza di Torregiani: “Dovevo sorvegliarlo io?”
Il figlio di Pierluigi Torregiani, il gioielliere ucciso dai Pac di Cesare Battisti il 16 febbraio del 1979, ha invece scelto di venire meno alla sua compostezza dopo la firma del decreto di estradizione per Battisti. “Si è reso irreperibile non so quante volte – si è sfogato -. Possibile che non si potesse mettere un agente davanti alla sua porta per controllarlo? dovevo sorvegliarlo io?”.