ROMA – Le liti ‘da condominio’, i continui battibecchi, le politiche ossequiose nei confronti di un’Europa sempre meno unita, hanno stancato anche i tedeschi. Dal voto in Baviera, stando ai primi exit poll, emerge l’ennesima sonora sconfitta per i partiti tradizionali. Le proiezioni segnalano un crollo della Csu di Angela Merkel al 35,3% (dal 47% del 2013), e della Spd al 9,9% (dal 20% di cinque anni fa). Salgono notevolmente i Verdi, che si attestano intorno al 18,5%, i i Freie Waehler all’11,6%, l’ultradestra di Afd al 10,9%. L’Fdp si ferma al 5,1%. Alta l’affluenza che cresce dal 63,6% di cinque anni fa al 72,5% di oggi.
Baviera, batosta per il governo Merkel
Un messaggio chiaro al governo di Berlino. Nel Land tedesco forse più importante, la Csu precipita, nonostante conservi comunque il compito, in quanto maggioranza relativa, di lavorare alla formazione del governo. “Lavoreremo per capire da dove viene questo risultato”, ha detto Horst Seehofer, leader della Cdu bavarese e grande rivale ‘in casa’ di Angela Merkel. Esclusa una trattativa con l’ultradestra. Sconsolati i commenti in casa Spd. C’è da capirlo.
Cresce l’ultradestra: i complimenti di Salvini
Nell’ultradestra si fa festa. Joerg Meuthen sottolinea il boom di voti, nonostante la ‘concorrenza’ di area dei Freie Wäehler. E nessuno, ma proprio nessuno, sembra volersi strappare i capelli per la trattativa che non ci sarà con la Csu. E a fare i complimenti agli “amici” di Afd c’è Matteo Salvini, vicepremier italiano e leader della Lega: “In Baviera ha vinto il cambiamento e ha perso l’Unione europea, il vecchio sistema che malgoverna da sempre a Bruxelles. Sconfitta storica per democristiani e socialisti, mentre entrano in tanti, e per la prima volta nel Parlamento regionale, gli amici di Afd. Arrivederci Merkel, Schultz e Juncker”.