MILANO – Per la terza volta Monsanto incassa un verdetto sfavorevole riguardo alla controversa questione del glifosato. Si tratta del composto chimico presente nell’erbicida Roundup accusato di essere cancerogeno.
Glifosato, ancora un verdetto sfavorevole per Monsanto
A pronunciarsi è stata questa volta la giuria del processo condotto presso la Corte superiore dello Stato della California. E che ha imposto alla società di versare due miliardi di dollari ai coniugi Pilliod, due settantenni colpiti da linfoma non-Hodgkin. Immediato il contraccolpo su Bayer, il gruppo tedesco che ha acquisito l’azienda statunitense lo scorso anno con una operazione da 63 miliardi di dollari. Sulla piazza di Francoforte, il titolo del colosso della chimica ha vissuto una giornata in rosso. Andando a chiudere con un calo del 2,02% a 55,33 euro.
La causa
La causa era stata aperta alla fine di marzo, subito dopo la condanna subita da Monsanto – per le stesse ragioni – a pagare a un altro settantenne 80 milioni di dollari. Il primo precedente in questo senso risale però all’agosto del 2018, quando una giuria statunitense aveva imposto il pagamento di quasi 290 milioni di dollari al giardiniere Dewayne Johnson. Una cifra poi ridotta a 78,5 milioni.
La Bayer ha intenzione di presentare appello
Pur esprimendo “grande simpatia” per i signori Pilliod, la stessa Bayer ha affermato in un comunicato di sentirsi “delusa” per il verdetto della giuria californiana. E di avere intenzione di presentare appello. Questo, sostiene l’azienda, andrebbe infatti contro la decisione resa nota il mese scorso dall’Epa – l’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente – che ha approvato l’uso del glifosato negli Stati Uniti, oltre che contro “il consenso tra i principali regolatori della salute in tutto il mondo” e “quarant’anni di ampia ricerca scientifica”.
Bayer ha avviato la procedura di appello contro questo verdetto lo scorso novembre. Riguardo alla decisione presa dai giurati sul caso dei coniugi Pilliod, il gruppo sottolinea invece che questa “non ha impatto su futuri casi e processi, dal momento che ognuno ha le sue circostanze legali e fattuali”. Annunciando che l’azienda “continuerà a valutare e affinare le proprie strategie legali mentre si entra nella prossima fase del contenzioso”.
(AWE/LaPresse/di Marco Valsecchi)