Bce: a Francoforte inizia l’era Lagarde ma la politica non cambia

La neo presidente infatti ha già in più occasioni ripetuto che ha intenzione di muoversi nella scia del suo predecessore

in foto il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde

MILANO – Cambio della guardia alla Bce con l’insediamento ufficiale da oggi di Christine Lagarde al posto di Mario Draghi. La Banca centrale europea gira pagina, ma le politiche che Francoforte porterà avanti nei prossimi mesi sono presumibilmente destinate a rimanere immutate.

Inizia l’era Lagarde

La neo presidente infatti ha già in più occasioni ripetuto che ha intenzione di muoversi nella scia del suo predecessore. Malgrado le resistenze e i malumori espressi dalla Germania e più in generale dai ‘falchi’ dei Paesi del Nord, a partire dall’Olanda. La bussola resta quella di una politica monetaria accomodante che avrà nel rinnovo del ‘quantitative easing’ che scatta proprio oggi, la sua prima espressione. Lagarde, prima donna ad assumere la presidenza dell’istituto dalla sua nascita nel 1998, è stata in precedenza alla guida del Ministero dell’economia francese dal 2007 al 2011). E poi al Fondo monetario internazionale dal 2011 al 2019.

Gli obiettivi del suo mandato

Come detto il suo mandato inizia in contemporanea al rilancio del controverso programma di riacquisti di titoli sul mercato, approvato a settembre da un consiglio Bce molto diviso sulla sua nuova introduzione. La Bce, secondo il programma riacquisterà 20 miliardi di euro al mese di obbligazioni pubbliche e private al fine di sostenere l’economia a corto di offerta e con un’inflazione che resta lenta.

Una politica monetaria espansiva

Spetterà quindi principalmente a Lagarde perseguire una politica monetaria molto espansiva dopo anni di crisi. Portando i tassi al minimo storico, sulla scia di quanto portato avanti da Mario Draghi nei suoi otto anni di mandato. Una scelta che resta assai controversa e incontra resistenze specie in Germania. Ma proprio alla Germania e ad altri paesi con eccedenze di bilancio Lagarde ha inviato a più riprese un messaggio rimproverandoli di non aver “davvero fatto gli sforzi necessari per consolidare una crescita fragile, mentre le banche centrali hanno fatto il loro lavoro”. E se questo è il messaggio sono in molti a credere che la direzione di marcia di Francoforte, almeno nei prossimi mesi, è destinata a restare la stessa.

(AWE/LaPresse/di Paolo Tavella)

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