“I membri hanno valutato che, nel contesto del rallentamento dell’economia mondiale, i rischi per la crescita sono principalmente al ribasso, in particolare nel breve termine. Come si evince dallo scenario al ribasso nelle proiezioni, una guerra di lunga durata in Ucraina resta un rischio significativo per la crescita, soprattutto se le imprese e le famiglie dovranno affrontare il razionamento dell’approvvigionamento energetico”. Lo si legge nelle minute della Banca Centrale Europea in merito allo scorso meeting dell’istituzione con sede a Francoforte, tenutosi il 7-8 settembre.
“In una situazione del genere, la fiducia potrebbe deteriorarsi ulteriormente e i vincoli dal lato dell’offerta potrebbero peggiorare nuovamente. Anche i costi energetici e alimentari potrebbero rimanere costantemente superiori alle attese. Un ulteriore deterioramento delle prospettive economiche mondiali potrebbe rappresentare un ulteriore freno alla domanda esterna dell’area dell’euro”, si legge.
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