MILANO – “Mentre la BCE attiva la sua prima linea di difesa contro la frammentazione, diamo un’occhiata più da vicino al percorso e alla composizione dei reinvestimenti PEPP. La nostra analisi suggerisce che i reinvestimenti del PEPP ammonteranno in media a circa 17 miliardi di euro al mese nei prossimi trimestri e si orienteranno verso la Germania. Con l’uscita della BCE dai mercati dei titoli sovrani, ci aspettiamo una ripresa dell’offerta netta di duration al settore privato pari a 0,5-2 punti percentuali del debito in essere nei principali mercati europei”. È l’analisi che fa Simon Freycenet, economista di Goldman Sachs International.
“Il dirottamento dei reinvestimenti del mercato core a sostegno della periferia accentua l’aumento dell’offerta nei mercati core e indica un potenziale di compressione degli spread sovrani dal basso. Questi effetti sarebbero ulteriormente rafforzati se la BCE optasse per una sterilizzazione ‘dal lato delle attività’ degli acquisti effettuati nell’ambito del suo imminente scudo, anche se non è il nostro scenario di base”, rileva Freycenet.
“Non è chiaro quanto sia probabile un maggiore impatto sul mercato da parte dello strumento anti-frammentazione della BCE. Tuttavia, l’enfasi chiara delle prossime iterazioni della politica di bilancio della BCE è quella di spostare gli acquisti dalla rimozione della duration alla periferia. Ciò rafforza la nostra opinione che i rendimenti dei Bund possano continuare a salire, verso il 2% a fine anno”, aggiunge l’economista.
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