ROMA – La presidente della Bce Christine Lagarde lancia ai mercati segnali rassicuranti su inflazione e tassi e in un’audizione al Parlamento europeo traccia lo scenario entro cui la Banca centrale sarà chiamata a operare nei prossimi mesi, promettendo che il sostegno alle economie non verrà meno.
Lagarde vede l’inflazione ancora alta per i prossimi mesi ma destinata a rientrare sotto il target fissato dalla Bce al 2% in tempi medi. Dice Lagarde: “Riteniamo tuttora che l’inflazione modererà il passo l’anno prossimo, ma il tempo in cui avverrà sarà più lungo rispetto a quanto inizialmente previsto”. E aggiunge: “Con la ripresa che continuerà e le strozzature della catena dell’offerta che si smorzeranno, possiamo aspettarci che le pressioni sui prezzi dei beni e servizi si normalizzeranno. Ci sono indicazioni di un calo notevole dei prezzi energetici nel primo semestre del 2022. La durata dei limiti all’offerta rimane tuttavia incerta ed è probabile che persista per diversi mesi, per poi rallentare in modo graduale nel corso del 2022”. In questo scenario Lagarde assicura che la politica monetaria non cambierà verso in tempi rapidi. “Anche dopo la prevista fine dell’emergenza pandemica – dice – sarà comunque importante che la politica monetaria sostenga la ripresa in tutta l’area dell’euro e il ritorno sostenibile dell’inflazione al nostro obiettivo del due per cento”. Poche possibilità per un rialzo dei tassi di interesse quindi. “Sui tassi di interesse – spiega – abbiamo indicato le tre condizioni che devono essere rispettate prima di un aumento dei tassi. Nonostante il rincaro attuale dei prezzi le prospettive per un’inflazione a medio termine rimangono moderate e quindi le tre condizioni è poco probabile che possano realizzarsi il prossimo anno”.
A preoccupare piuttosto sono le incertezze che restano sui rincari delle materie prime e dell’energia, che potrebbero perdurare. Sottolinea Lagarde: “Dopo la prima crisi finanziaria ci sono voluti sette anni per tornare a livelli pre-crisi. Questa volta grazie alla risposta in termini di politica monetaria e fiscale siamo riusciti a raggiungere livelli di pandemia solo in due anni. La spinta della crescita è più moderata a causa delle strozzature degli approvvigiomenti e dei prezzi dell’energia, la scarsità di attrezzature, materiale, forza lavoro. La durata di queste strozzature è incerta. E’ probabile che dureranno diversi mesi e cominceranno ad allentarsi durante il 2022”.
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