MILANO – Tassi fermi e politica monetaria confermata. Ma per la prima volta dall’inizio della crisi la Bce mette per iscritto una promessa: l’orientamento di Francoforte resterà “molto accomodante”. Almeno finché la tempesta del Covid non sarà passata. In una delle prime conferenze stampa di persona dopo diversi mesi di lockdown la presidente della banca centrale europea rassicura la platea di giornalisti: “Siamo più ottimisti” sull’andamento dell’economia dell’Eurozona “rispetto a tre settimane fa” e “vediamo un forte rimbalzo iniziato nel secondo trimestre che sarà amplificato nel terzo”.
L’Eurozona
Uno sguardo più sereno che si concretizza nelle nuove stime sull’andamento del Pil dell’Eurozona. Per l’anno in corso Francoforte stima una crescita del 4,6% e per il 2022 del 4,7%. Rispetto alle stime di marzo 2021 le previsioni della Bce sono state riviste al rialzo. Resta invariato l’oultook per il 2023, con il Pil visto in rallentamento, ma comunque in crescita, a +2,1%. “Abbiamo visto un’accelerazione nella campagna vaccinale” e il “ritiro graduale delle misure di contenimento”, ha sottolineato Lagarde.
Gli investitori
Anche riguardo al tema più discusso dagli investitori in questo momento, la recente fiammata al rialzo dell’inflazione, Lagarde rassicura che l’inflazione dovrebbe “aumentare ulteriormente nella seconda parte dell’anno e poi rallentare” e comunque “rimarrà sotto gli obiettivi di medio periodo, a causa di un’economia che resta debole”.
Francoforte alza comunque le stime per i prossimi anni anche se precisa che i rialzi saranno temporanei. Per l’anno in corso stima una crescita dell’1,9%, mentre per il 2022 dell’1,5%. Per il 2023 la Bce si attende un’inflazione pari all’1,4%. “Il rialzo dell’inflazione negli ultimi mesi è dovuto soprattutto a fattori di natura temporanea, quali l’aumento dei prezzi dell’energia”, ha chiarito Lagarde.
Nessun ritiro prematuro degli stimoli in vista e un quadro migliore di qualche settimana fa, sembra quindi essere il messaggio lanciato dall’Eurotower. Il Pepp – il piano di acquisto titoli pandemico da 1.850 miliardi – resterà in vigore fino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non sarà conclusa la fase critica legata al Covid. Sarà possibile ricalibrarlo per contrastare lo shock negativo causato dalla pandemia. Quando sarà finito? “E’ inutile perdere tempo in congetture: è troppo presto, prematuro e non necessario discutere di questioni a lungo termine”, chiosa Lagarde.
(AWE/LaPresse/di Francesca Conti)