TORINO – La Banca centrale europea mantiene la propria linea. Dopo la riunione, il comitato esecutivo ribadisce le decisioni annunciate a dicembre: tassi invariati e una riduzione del ritmo di acquisti netti nel programma Pepp (il Programma di acquisti per l’emergenza pandemica) fino a giungere al suo termine, confermato per marzo. A preccupare l’Eurotower “in modo unanime” è l’inflazione che – avvisa la presidente, Christine Lagarde – “rimarrà alta per più tempo previsto ma diminuirà nell’anno”. A questo proposito, per un eventuale rialzo dei tassi di interesse nell’arco di quest’anno (escluso per il momento in conferenza stampa da Lagarde) bisognerà attendere le decisioni di marzo.
Il valore dell’inflazione al 5,1% registrato a gennaio, in aumento dal 5% di dicembre, fa aggrottare la fronte. “I prezzi dell’energia – spiega Lagarde – continuano a essere il motivo principale dell’elevato tasso di inflazione. “Il loro impatto diretto è stato di oltre il 50% sulla sua crescita” e i “costi dell’energia spingono i prezzi verso l’alto in molti settori”. In generale, “paragonate alle nostre previsioni di dicembre i rischi per le prospettive di inflazione sono orientati verso l’alto, specialmente per il breve periodo. Se le pressioni dei prezzi dovessero tradursi in un aumento dei salari maggiore di quanto anticipato o l’economia dovesse tornare alla sua piena capacità in modo più rapido, l’inflazione potrebbe rivelarsi più alta”, spiega.
Per quanto riguarda i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi, questi rimangono quindi ‘fermi’ rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%. La Bce non intende alzarli “finché non avrà completato il proprio programma di acquisto dei titoli”, ricorda Lagarde. E rimarca: “Non faccio mai promesse senza porre delle condizioni e, in questo momento, è ancora più importante farci attenzione. Quindi, come ho detto, valuteremo molto attentamente, saremo dipendenti dai dati e faremo questo lavoro a marzo”. Se alla vigilia del meeting i mercati scommettevvano su almeno due rialzi per quest’anno, Lagarde ribadisce di “non dare per assunto, in termini di immediatezza, un aumento dei tassi di interesse. Non affretteremo il procedimento” e “saremo graduali in qualsiasi cosa che faremo”.
Almeno fino alla fine del 2024, il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del Pepp. Parallelamente, gli acquisti netti mensili nel quadro del Paa (Programma di acquisto di attività) saranno di 40 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2022 e a 30 miliardi nel terzo.
Guardando la situazione nel complesso, se “la crescita dell’area euro sarà “sotto tono” nel primo trimestre a causa dell’ultima ondata della pandemia, l’area euro “continua nella ripresa e il mercato del lavoro è ulteriormente migliorato”. Infatti, l’economia dell’area euro “è sempre meno affetta dalle ondate di pandemia” e “i fattori che fanno contrarre la produzione e il consumo dovrebbero allentarsi gradualmente permettendo una ripresa economia forte nel corso dell’anno”.
Diversa la direzione presa oltremanica dalla Bank of England che decide di alzare i tassi di interesse allo 0,5%, dallo 0,25%, in risposta all’inflazione che ha raggiunto il livello più alto in quasi 30 anni.
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