NAPOLI – Sarà il sito di Piazza Municipio nell’ambito del progetto PAUN Parco archeologico urbano di Napoli) a porre concretamente in primo piano le questioni giuridiche legate alla digitalizzazione e all’accessibilità in rete dei materiali culturali, un terreno sul quale si incontrano e si scontrano esigenze contrapposte: da un lato, la libertà di espressione e di accesso, dall’altro, la tutela della proprietà intellettuale. Un nodo che dovranno essere gli enti le istituzioni, pubbliche e private, a sciogliere. È quanto è emerso dall’incontro svoltosi oggi a Napoli sul tema “Libertà d’espressione e informazione e proprietà intellettuale nel diritto internazionale ed europeo contemporaneo” per iniziativa del Cnr-Iriss (Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo, diretto da Alfonso Morvillo) con la partecipazione di esperti e studiosi.
“Obiettivo delle attività di ricerca – ha spiegato Valentina Rossi, ricercatrice del CNR-Iriss – è individuare e approfondire le questioni giuridiche di carattere prioritario per l’implementazione della piattaforma tecnologica sviluppata dal Distretto Databenc e delineare soluzioni volte a realizzare un bilanciamento fra accessibilità/fruibilità del patrimonio culturale e tutela dei diritti esistenti”. Capofila del progetto, sostenuto dalla Regione Campania, è l’ateneo salernitano, aggiunge Rossi, che spiega: “Il sito di Piazza Municipio, scavo archeologico più grande d’Europa, viene considerato rappresentativo della storia di Napoli.
Il progetto PAUN mira a porre le basi per giungere ad un Parco archeologico urbano diffuso, con più siti e in rete tra loro”.
“Il PAUN – aggiunge Marco Fasciglione, anch’egli ricercatore CNR-Iriss – è una sorta di grande contenitore dove si incontrano le diverse esigenze come la proprietà intellettuale e l’accesso del pubblico alle informazioni. Un bene culturale deve essere fruito, ma i sistemi di garanzia presenti nei due mondi contrapposti non dialogano tra loro. Di qui la necessità che si parlino e spetta alle istituzioni trovare una soluzione nell’interesse generale”.
Al centro del confronto, dunque – al quale sono intervenuti Alberto Oddenino, dell’Università di Torino, Michele Nino, dell’Università di Salerno, Gianpaolo Maria Ruotolo dell’Ateneo di Foggia – il bilanciamento tra i diritti collegati alla proprietà intellettuale e il diritto di autore e al copyright, e le più generali esigenze di salvaguardia della libertà di accesso alle informazioni e dei diritti fondamentali dell’individuo.
Il workshop, presieduto da Ugo Villani, professore emerito di Diritto internazionale dell’Università di Bari ‘Aldo Moro’, è nato dalla collaborazione scientifica con il Gruppo di Interesse su diritto internazionale e dell’UE e nuove tecnologie nella società dell’informazione della Società Italiana di Diritto Internazionale e rientra nelle attività del progetto di ricerca “Ripa-Paun” – curate dal CNR-Iriss.