Di Andrea Capello
ROMA (LaPresse) – Beppe Grillo applaudito dal virologo Burioni e criticato dai follower del suo blog. Fosse il 1 aprile bisognerebbe chiedersi se si tratta di uno scherzo e invece non è così. Il pomo della discordia è una lettera inviata dal fondatore del Movimento 5 Stelle all’ordine dei farmacisti italiani dove si chiede lo stop alla vendita dei prodotti omeopatici. “Evitiamo che le farmacie continuino a confondere i cittadini con la vendita di prodotti omeopatici. I fortissimi dubbi sulla loro efficacia da parte del mondo scientifico sono di dominio pubblico“, scrive Grillo. Il comico genovese, pur specificando di non volersi permettere “un giudizio definitivo” sottolinea come l’omeopatia sia stata “più volte messa in discussione“, sino a “ripetuti quanto implacabili verdetti di inefficacia e inopportunità“. “Questo – argomenta ancora – sia per quanto concerne la validità come opzione terapeutica che per la possibilità di un ritardo nell’approccio adeguato“.
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“Bravissimo Beppe Grillo. Speriamo che questa presa di posizione chiara, coraggiosa e illuminata sua di buon auspicio per il futuro“, scrive su twitter. Di tutt’altro tenore, invece, molti commenti scritti in calce all’articolo sul blog. Qualcuno chiede a Grillo di non addentarsi in queste tematiche. Perché “non ti competono e non ne sei minimamente informato“. Altri dicono di sentirsi disorientati chiedendosi se il garante del Movimento 5 Stelle non si stato vittima di “un colpo di sole” o, addirittura, di un “attacco hacker” al suo strumento di comunicazione principe. I più estremi, infine, bollano il pensiero di Grillo come “una stronzata colossale” mentre qualcuno arriva persino a chiedersi se “qualcuno dentro il M5S ha iniziato a prendere mazzette“.