BERLINO – E’ stato il tema migranti uno degli argomenti affrontati da Steffen Seibert, portavoce del governo tedesco, durante il confronto con i giornalisti sull’ incontro a Malta con i rappresentanti europei: “La Germania da sempre ha partecipato alla redistribuzione ad hoc dei migranti, ciò nonostante non abbiamo ancora trovato una procedura adeguata. L’Europa ha bisogno di un accordo affidabile sul modo in cui gli sbarchi devono e possono essere gestiti nello spirito della solidarietà europea e lo chiediamo da molto tempo. In vista dei colloqui della prossima settimana, la Germania e la Francia stanno facendo pressione per un accordo temporaneo”, ha proseguito il portavoce della Merkel. “La distribuzione caso per caso o arrivo per arrivo è la condizione insoddisfacente in cui ci troviamo al momento”, ha continuato il portavoce del governo tedesco in conferenza stampa a Berlino.
Anche la Francia spinge per l’accordo
La ministra agli Affari europei francese Amélie de Montchalin, a margine del Consiglio Affari generali dell’Ue sembra della stessa idea: “Il punto non è se si è ‘duri o morbidi’” nell’affrontare la questione degli sbarchi dei migranti salvati in mare, ma come ci si “organizza, rispettando i nostri valori”, in modo “efficace” permettendo “uno studio di chi sono quelli che arrivano” e mantenendo un equilibrio tra “responsabilità e solidarietà. Se non si è efficaci alla fine sono i populisti che vincono. I populisti – spiega -“pongono dei principi, come abbiamo visto nei mesi scorsi, totalmente rigidi e dimenticano ciò che definisce la nostra identità, cioè il valore del rispetto dei diritti umani, il valore dell’ occuparsi delle persone in pericolo, ed il diritto d’asilo. Le discussioni di lunedì prossimo a Malta sono essenziali e la Francia gioca un ruolo di motore”.
La condanna dell’Ue
Netta la presa di posizione dell’Ue: “Pensiamo che i centri di detenzione in Libia “debbano essere chiusi e lavoriamo in modo attivo per questo”
Umberto Caiazzo
Berlino, pronti all’accordo con l’Europa sugli sbarchi dei migranti
Per l'Ue i centri di detenzione in Libia sono da chiudere. Pressioni anche dalla Francia per la chiusura dell'accordo.