ROMA – Berlusconi attacca l’esecutivo M5s-Lega, secondo cui è un “Governo di dilettanti, lʼItalia rischia la bancarotta”. In un’intervista a Il Foglio, Berlusconi spiega che proprio per questo “si parla sempre più spesso, per scongiurare la bancarotta, di clausole di salvaguardia o di imposta patrimoniale”. E aggiunge: “il più grave problema del nostro Paese oggi è il lavoro. Il 2019 per chi cerca lavoro non sarà un anno bellissimo, sarà un anno drammatico”.
Salvini non è l’uomo forte
Nel governo, rileva poi il leader di Forza Italia, “Salvini passa per essere l’uomo forte, ma in realtà è un’illusione ottica: le scelte importanti, soprattutto in materia economica, sono dettate dai Cinquestelle e dalla loro ideologia pauperista, diretta erede della peggiore sinistra del ‘900. D’altra parte il governo Conte senza i voti di Salvini non potrebbe esistere, né commettere i disastri che stanno trascinando l’Italia nel baratro. Tanto più la Lega tarderà a staccare la spina, tanto più sarà corresponsabile di quello che sta accadendo”.
No alle destre xenofobe
In Europa, secondo Berlusconi, il leader della Lega dovrebbe abbandonare le destre xenofobe. “Una delle ragioni per cui il modello di Europa che abbiamo conosciuto fino ad oggi è fallito – spiega – è l’alleanza di fatto fra Popolari, liberali e socialisti che ha governato le istituzioni europee e ha prodotto burocrazia, statalismo, dirigismo. Credo sia venuto il momento di riportare la politica europea alla naturale contrapposizione fra Popolari e Socialisti.
Il Ppe la strada del cambiamento
Il Ppe non può essere una forza di conservazione dell’esistente in Europa, ma la strada del cambiamento è possibile solo scegliendo nuovi alleati: i liberali, i conservatori e anche una parte dei sovranisti, che vanno condotti a una proposta politica ragionevole. Naturalmente sono da escludere alleanze con forze estreme, di destra xenofoba, che anche Salvini fa male a frequentare”.
Bolla i Cinquestelle
Per Berlusconi sono come i “sessantottini in ritardo che hanno intercettato uno scontento legittimo verso la politica, e lo hanno gestito nel modo più volgare e più rozzo”, diversi dall’Uomo Qualunque di Giannini. “Il Qualunquismo è stato un fenomeno effimero ma dignitoso, i Cinquestelle finiranno nella spazzatura della storia, come il nazismo e il comunismo. Di Maio – conclude il leader azzurro – è un ragazzo furbo e un abile manipolatore, del tutto privo di contenuti”.